Diventare Ricco con il social lending o semplicemente guadagnare per vivere con questo strumento potrebbe presto diventare una realtà.
In Italia vi sono infatti un paio di piattaforme attive, Smartika e Prestiamoci, e presto ne potrebbero arrivare altre sfruttando l’interesse da parte degli utenti e un mercato ancora da esplorare, dove il P2P lending rappresenta ancora una piccola parte del mercato dei prestiti personali. Oltre a quelle italiane vi sono una serie di piattaforme estere – abbiamo già parlato di Bondora – che permettono agli investitori italiani di far fruttare i propri soldi operando anche all’estero.
Penso che almeno per quanto riguarda l’Unione Europea la libera circolazione dei capitali e degli investimenti possa diventare sempre più semplice e quindi gli investitori italiani possano guardare a questa come un’opportunità di investimento a livello paneuropeo.
Tuttavia, scrivo questo articolo, perché mi rendo sempre più conto che, con l’evoluzione del sistema, è sempre più importante dedicare tempo a questa attività e testare le piattaforme prima di investire.
Non basta infatti affidarsi ciecamente alle piattaforme, che offrono impostazioni automatiche, e passivamente aspettare i profitti di quanto investito, ma serve un approccio professionale e analitico. Ogni piattaforma, specie se si parla di paesi diversi all’Italia, necessità poi di uno sforzo di comprensione sia per comprenderne i meccanismi di funzionamento, sia per capire la tipologia di utenti che chiedono prestiti con la finalità di costruire una propria strategia che possa consentire alla fine di ogni mese di generare profitti costanti.
Non ti voglio scoraggiare se vuoi iniziare ad utilizzare il social lending, voglio solo dire che, a mio avviso, approccio professionale e rendimenti vanno di pari passo.
Anzi penso che, se impostato in questo modo, anche il social lending possa diventare un lavoro e presto inizierà ad attirare investitori professionali. Tuttavia, almeno per le piattaforme italiane, l’investimento è ancora riservato alle persone e non è possibile farlo in forma societaria.
Per lavorare come social lender e trasformarsi in un investitore professionale sono necessari:
- capitali importanti – anche ipotizzando un rendimento del 10% annuo, i capitali necessari per guadagnare uno stipendio sono ovviamente di centinaia di migliaia di euro. Ovviamente non devi necessariamente investire solo tuoi capitali, ma prima di poter accedere a capitali di terzi (magari di qualche familiare) o altri finanziamenti devi avere un meccanismo molto rodato e non rischiare nulla.
- approccio analitico/quantitativo – l’analisi dell’esperienza è fondamentale per migliorare il processo d’investimento e guadagnare sempre di più. Tutte le piattaforme forniscono un’importante mole di dati che ovviamente bisogna essere in grado di leggere e trasformare in scelte di investimento.
- gestione di più piattaforme – alcune piattaforme mettono dei limiti all’investimento in termini di massima somma investibile. E’ questo il caso di Smartika che ha un tetto di Euro 50.000. Peraltro è opportuno gestire il rischio legato al default di una singola piattaforma. Ecco perché é consigliabile avere un approccio multipiattaforma.
- attenzione alle novità – il mondo gira velocemente e paesi che oggi offrono rendimenti interessanti possono un domani diventare o troppo rischiosi o non più redditizi. Ecco perché devi sempre adoperarti per cercare nuove opportunità.
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