Siamo ormai a Natale e la tentazione di finanziare con nuovi debiti le spese straordinarie per le feste può essere forte. Tuttavia dobbiamo cercare di non cadere in tentazione e preferibilmente ridurre i consumi, abbassare il valore unitario dei regali, essere più parchi nelle spese.
Uno strumento, a mio avviso non conveniente, di finanziare le proprie spese è quello delle carte di credito revolving che consentono di pagare i propri acquisti indipendentemente dalle proprie disponibilità del momento per poi ripagare a rate quanto prestato dall’istituto che emette la carta.
Che cosa è una carta revolving?
E’ una carta che consente di restituire a rate le somme pagate per gli acquisti, dietro il pagamento di un tasso di interesse all’istituto che l’ha emessa.
Alla sottoscrizione si concordano limite massimo del prestito e rata minima da pagare. Ogni mese si decide se pagare la rata concordata, di aumentarne l’importo o di estinguere totalmente il saldo del mese precedente.
Quanto costa?
- Canone annuo (30 euro/anno), invio estratto conto (1 euro/mese), imposta di bollo (1,81 euro/mese);
- Interessi annui dal 14% al 20%
Conviene?
Sostanzialmente no perchè le carte di credito revolving hanno un tasso di interesse applicato alle somme dilazionate mediamente più alto di quello dei prestiti personali o finalizzati all’acquisto di un bene (costo max 10%). L’unico vantaggio è quello di essere una forma di prestito sempre disponibile, di poter essere usata con estrema semplicità senza richiedere alcuna autorizzazione specifica per ogni singola nuova richiesta di finanziamento e di avere maggiore flessibilità rispetto alle altre forme di prestito nella restituzione di quanto preso a prestito.
In conclusione il mio consiglio, se avete una di queste carte, è quello di disdirle. In ogni caso, se non avete intenzione di farlo, mi permetto di consigliarvi di valutare sempre bene le condizioni di utilizzo delle stesse nonchè il costo di forme alternative di indebitamento.
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