In questo articolo
Vi sono alcuni elementi instabilità nei mercati mondiali e non riguardano solo l’Europa, ma le economie che fino a qualche tempo fa sembravano destinate a crescere inesorabilmente.
Cosa ci dobbiamo aspettare?
Nelle ultime settimane abbiamo letto alcune notizie che meritano una riflessione e che sicuramente influenzeranno l’andamento dell’economia nei prossimi mesi.
Sembrano andare tutte nella stessa direzione ossia il rallentamento dell’economia mondiale.
Innanzitutto l’Europa in cui l’Italia è in recessione da anni, la Francia e la Spagna le fanno compagnia e anche la Germania ha registrato un’economia estremamente debole e un rallentamento del PIL per due trimestri consecutivi, un primo segnale di recessione.
Anche Russia e il Brasile vuoi per le sanzioni conseguenti alla guerra in Ucraina, vuoi per la crescita molto marcata nel passato ora segnano un’economia stagnante
Aggiungiamoci anche i mercati degli Stati Uniti, che nonostante il calo della disoccupazione sotto il 6% a settembre, hanno registrato nell’ultima settimana un calo marcato nei principali mercati, con riferimento particolare ai titoli tecnologici e dove la paura di bolla è abbastanza presente.
Poi vi è la Cina che cresce ancora ad un tasso sospettosamente stabile del 7,5%, anche se crescono le preoccupazioni per una bolla nel settore immobiliare, nel mercato del credito e un calo della produzione.
Infine i paesi Arabi e gli Emirati che vivono in una bolla, soprattutto immobiliare, da qualche tempo e in cui il mercato di Dubai proprio oggi ha registrato una perdita del 6,5%.
Cosa possiamo prevedere?
Penso che sia abbastanza previsto e prevedibile che da qui a fine anno non avremo reali cambiamenti nel trend ribassista di Borsa e nel rallentamento delle economie mondiali abbastanza generalizzato.
La scarsa attrattività dei mercati è dimostrata dalle numerose rinunce alla quotazione di questi giorni e l’assenza di operazioni rilevanti in essere anche a livello mondiale, se si esclude il settore hi-tech/internet.
Non si vedono altresì reali motivi per cui l’economia possa riprendersi in maniera sostanziale, anzi vi sono anche ulteriori elementi (i.e. Ebola, guerre in Ucraina e Siria/Iraq) che potrebbero aggravare lo shock e far si che l’economia mondiale non cresca, con un netto peggioramento delle condizioni di vita e un prezzo da pagare per ampie fasce della popolazione.
Ovviamente in tali situazioni si creano anche delle occasioni di investimento ed è per questo che le stesse non risultano totalmente negative per gli investitori che sanno approfittare del calo dei prezzi posizionandosi sul mercato.
Lascia un commento