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Vi sono dei momenti in cui ci troviamo di fronte a un vero e proprio dilemma. E’ tempo di vendere le azioni in portafoglio, o è il caso di mantenerle attendendo nuovi rialzi?

Il saggio dice vendi e pentiti e tante volte il detto coglie la realtà perché anche in Borsa vale la pena accontentarsi e cogliere al balzo le occasioni di guadagno.
Cerchiamo tuttavia di razionalizzare e identificare le situazioni in cui è corretto vendere e quelle in cui invece conviene mantenere in portafoglio il titolo acquistato.
1. Necessità di denaro
Una delle ragioni per cui talvolta si vendono i titoli in portafoglio è uno dei più sbagliati. Infatti talvolta siamo costretti a vendere perché abbiamo bisogno di soldi. A me succede regolarmente e sono certo che questo è una delle ragioni peggiori per vendere.
Un ulteriore errore è quello, quando necessitiamo di fare cassa, di vendere le posizioni positive, senza in realtà andare a selezionare quale sia l’investimento di cui sia giusto disfarsi, che molto più spesso è quello che sta già collezionando un andamento negativo.
2. Improvviso Ribasso o Rialzo
Talvolta la Borsa è soggetta a movimenti repentini in salita o discesa. Anche questa situazione va valutata attentamente perché potrebbe essere necessario un nostro intervento.
In questo caso penso sia importante valutare se siano cambiate le ragioni fondamentali del nostro investimento e se si tratta di un investimento di lungo periodo e ci troviamo di fronte a un repentino ribasso, dovuto a cause che riteniamo non impattino sul nostro titolo, possiamo cogliere l’occasione per nuovi acquisti. Nel caso invece in cui riteniamo che i fondamentali del nostro titolo siano cambiati possiamo ovviamente liquidare il nostro investimento.
Nel caso opposto in cui invece ci trovassimo di fronte ad un rialzo del titolo possiamo considerare:
- se vi sono delle motivazioni reali sottostanti al rialzo del nostro titolo;
- se pensiamo che le stesse si protraggano nel tempo;
- se abbiamo guadagnato quanto ci eravamo prefissi inizialmente.
3. Trend
Questo è forse la situazione più difficile da valutare, anche perché spesso la Borsa è dominata da trend piuttosto marcati che possono riguardare l’intero listino o determinati settori.
In questo caso è facile vedere le nostre azioni salire o scendere per poi fermarsi. Se siamo in questa situazione è molto importante stare molto attenti per riuscire ad uscire vicino alla vetta o entrare alla fine di un trend ribassista.
4. Investitori esperti o insider
All’apice della crisi finanziaria del 2008 Warren Buffet iniziò ad acquistare titoli di società finanziarie e subito ne trasse un buon beneficio.
L’elenco dei titoli detenuti da Berkshire Hathaway è pubblico così come sono pubbliche le operazioni di acquisto e vendita di azioni da parte degli azionisti e manager delle singole società.
In tal senso dobbiamo sempre guardare alle scelte degli investitori più esperti o di quelli più informati di noi perché se loro vendono forse è il momento giusto per uscire.
5. Raggiungimento di un obiettivo
I grandi investitori, i fondi e in genere gli investitori professionali ragionano spesso in termini di rendimento obiettivo ossia identificano un obiettivo di crescita annuale e in tal senso operano.
Penso che anche questo sia un modo per identificare quando sia giusto vendere. Almeno inizialmente ritengo importante darsi un obiettivo di crescita di medio termine a 3/5 anni e in tal senso operare.
Ovviamente non è detto che se non si raggiunge l’obiettivo sia necessario rivedere le proprie scelte e vendere, ma serve sempre ragionare in un’ottica di bontà dei fondamentali dell’azione e comprendere se vi siano gli spazi per ulteriori apprezzamenti o invece sia giunto il momento di vendere.
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