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Tra le strategie di investimento in Borsa, più facili da attuare e molto apprezzate dagli investitori di medio termine, vi è quella di puntare su titoli con alti dividendi che consentono quindi di ottenere una remunerazione annuale. Vediamo i pro e i contro di questa strategia.
Cosa sono i dividendi?
Ovviamente il prezzo dell’azione nella data di stacco verrà decurtato dell’ammontare del dividendo.
Oltre al dividendo ordinario esiste per le imprese anche la possibilità di distribuire parte delle riserve accumulate distribuendo appunto una quota delle stesse sotto forma di dividendo straordinario.
A quanto ammontano i dividendi?
Questo viene fatto per rendere l’investimento azionario, nell’ottica dell’investitore, comparabile rispetto ad altre forme d’investimento come obbligazioni, fondi e titoli di Stato.In ogni caso online potete verificare gli andamenti storici delle varie azioni in termini di dividendi e, seguendo le notizie finanziarie, potete apprendere il dividendo corrisposto annualmente dalle varie società.Nella figura qui, che se cliccata, vi farà aprire un sito dedicato alle statistiche sui siti che corrispondono più dividendi, potrete verificare come vi siano azioni davvero generose.
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Top Yields – FTSEMIB |
Un dato particolarmente interessante è il Payout Ratio ossia il rapporto tra Dividendi distribuiti e Utili conseguiti.Ovviamente se superiore al 100% indica la distribuzione di riserve, che ovviamente non è sostenibile nel lungo periodo.
Come sono tassati i dividendi?
I dividendi sono tassati con un’aliquota del 26% su quanto erogato direttamente alla data di erogazione.
Perché la distribuzione di dividendi può essere un segnale negativo?
Nella teoria del valore dell’impresa la distribuzione dei dividendi è considerata quale segnale negativo, infatti essa comporta il fatto che l’impresa decida di non usufruire di risorse disponibili per crescere.
Ciò significa che l’impresa potrebbe non necessitare di risorse aggiuntive perché non ha piani di investimento o idee di sviluppo, oppure che il rendimento offerto dall’impresa è inferiore a quello di titoli comparabili.
Seguendo questo modello alcune imprese di successo (e.g. Facebook, Google, Microsoft fino a qualche anno fa) non hanno mai distribuito dividendi nella propria esistenza.
In effetti talvolta la distribuzione di dividendi e delle riserve risponde a logiche che vanno contro il bene dell’azienda che lo effettua depauperandola di risorse importanti. E’ il caso di quelle aziende che distribuiscono dividendi e poi si finanziano con il sistema bancario a tassi importanti.
Questo può accadere perché l’assemblea degli azionisti che vota la distribuzione dei dividendi è ovviamente controllata da pochi, che possono avere interessi divergenti rispetto a quelli degli altri azionisti e in alcuni casi addirittura della società.
Come investire in azioni ad alti dividendi
Se volete seguire questa strategia, vi consiglio di verificare i valori storici e previsti per l’anno in corso di:
- Dividend Yield ossia il rapporto tra Dividendo per azione e Prezzo per azione;
- Payout Ratio ossia il rapporto tra Dividenti e Utili.
I dividendi sono una delle armi più potenti negli investimenti in borsa. Bisogna anche dire che ancora più importante e' avere in portafoglio azioni con dividenti in costante crescita da almeno dieci anni.
Una societa' che paga un 4/5% all' anno e aumenta i dividendi del 10/15% all'anno fara' ' si che nel giro di 10 anni voi riceverete il 12% sull' investimento iniziale. Se poi avrete reinvestito i dividendi allora le cifre saranno ancora più' alte. Questo senza contare l' apprezzamento sul capitale perché' nel frattempo il prezzo dell' azione sara' cresciuto.
Per dirla alla Warren Buffett ( che questo meccanismo l' ha fatto proprio 50 anni fa) "il miglior momento per vendere una buona azione e' quasi sempre MAI!!
Probabilmente hai sbagliato e volevi dire il 120%. Comunque il tuo ragionamento vale solo quando parli di investimenti in società serie e costanti. Purtroppo il mercato italiano non brilla in questo senso, cosa ne pensi?