Lorenzo è un Investitore e divulgatore in ambito finanziario.
Ha iniziato nel 2004 con il blog Investire in Borsa a Caccia di Dividendi e ha aperto nel 2020 un canale Youtube.
Ha pubblicato un Romanzo Finanziario dal titolo Pensionato a 50 anni, lettura semplice, piacevole e rivoluzionaria per molti.
Oggi è un autore apprezzato e non manca di lasciare quasi quotidianamente un suo commento sui mercati e mensilmente un resoconto dettagliato della sua attività.
Lo fa in una maniera molto autentica, senza tanti fronzoli, ma con grande competenza e con uno stile di investimento ben definito che consiste nella ricerca di azioni sane che possano garantire alto dividendo.
Lorenzo ha una grande passione per i mercati azionari e nella piacevole intervista che abbiamo avuto nella serie Una Birretta Con ci ha raccontato la sua storia, la sua scelta di investimento e i suoi piani futuri.
Trovi nel seguito il testo dell’intervista.
Se vuoi ascoltare l’episodio puoi iscriverti al canale YouTube o seguire il podcast su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast.
Se vuoi leggere la trascrizione dell’intervista la trovi in questo post.
In questo articolo
Ciao Lorenzo! Vuoi presentarti?
Ho 43 anni, ho iniziato scrivendo un blog tanti anni fa, almeno 6 o 7.
Inizialmente i miei contenuti erano sporadici e non organici.
Due anni fa ho deciso di dare al blog una maggior completezza e nel 2020, anche dietro consiglio di alcuni amici e lettori, ho aperto un canale YouTube.
Nasco timido e YouTube mi ha aiutato a buttarmi un po’ fuori.
Cosa pensi dei giovani YouTuber di finanza personale?
I giovani portano contenuti brillanti anche dal punto di vista della forma, diverso dal nostro che non siamo più giovanissimi e abbiamo vissuto esperienze decisamente diverse da quelle degli ultimi 2 o 3 anni.
Ne abbiamo viste di tutti i colori!
È bello vedere anche esperienze differenti e non si smette mai di imparare, vedere questi giovani molto preparati e attenti al risparmio mi dà fiducia per il futuro.
Spero che la nostra e la loro esperienza possano servire ad altri per gestire al meglio i propri risparmi e raggiungere i propri obiettivi.
Cosa hai studiato?
All’università ho studiato Economia e Commercio, un classico per chi usciva da ragioneria.
La mia prima esperienza è stata in ambito assicurativo, mentre attualmente sono un impiegato e dedico un po’ di tempo libero alle mie passioni tra cui finanza personale e gli investimenti.
Ci ho pensato al Se potessi tornare indietro? e ogni tanto ne parlo con mia moglie.
Sono contento delle scelte che ho fatto, ma probabilmente prenderei un po’ più seriamente l’Università per soddisfazione personale.
Forse sarei indeciso tra Matematica ed Economia e Commercio, ma mi iscriverei a Matematica.
Cosa ti ha portato a scrivere Pensionato a 50 anni?
Avevo voglia di scrivere, non sono mai stato un grande scrittore, ma mi piace cimentarmi nella scrittura a tema finanziario.
Essendo la mia passione ed avendo un po’ di allenamento per via del blog, ho unito il desiderio di scrivere un romanzo coi miei interessi personali.
Qualcuno mi ha fatto notare che nel romanzo non c’è scritto come investire ed è una cosa voluta, il libro è focalizzato sulla mentalità/metodologia di risparmio nella vita.
In questo libro spiego il mio obiettivo, non so se vorrò davvero mollare il lavoro a 50 anni, al momento quello che faccio mi piace, ma vorrei arrivarci con questa opzione disponibile.
La nostra generazione avrà la pensione a 67/70 anni e rimarrà poco tempo e meno energie per goderti la vita, il tempo è una di quelle cose che non puoi comprare, te lo devi creare.
La Libertà Finanziaria va costruita piano piano e in questo libro ho cercato di portare un’esperienza realistica..
I calcoli sono stati fatti con numeri reali, partendo da 25 anni fa e ragionando su come avrei potuto investire e alla situazione finanziaria che avrei potuto raggiungere.
Ognuno ha uno stile di vita diverso per questo esistono tante vie di mezzo e le necessità economiche sono sempre diverse sulla base dello stile di vita e dei fatti della vita.
Hai commesso errori finanziari?
Di errori ne ho fatti e probabilmente ne farò, l’importante è farne meno e imparare dai propri errori.
Da giovani si ha poca esperienza sulle spalle e persino Warren Buffet ha fatto errori finanziari.
Quando avevo da poco iniziato a lavorare e ancora vivevo a casa coi miei ho fatto il mio primo investimento nel 2004, un Buono Postale a 18 mesi.
Ai tempi i tassi erano decenti e mi sembrava un buon investimento.
Ho sicuramente iniziato piano e non lo reputo un errore, all’epoca c’erano poche fonti di informazione.
Iniziai poi a investire in azioni ed ETF.
Un errore che ho fatto è stato investire metà del mio capitale di circa 10.000 Euro in sole quattro azioni Italiane.
Scelsi FIAT, ENI, Fondiaria SAI e Generali.
L’errore più grosso è stato Fondiaria SAI che è fondamentalmente fallita facendomi perdere circa 2.500 Euro.
Bisogna ammettere i propri errori, ma purtroppo gli errori si riconoscono solo a posteriori.
Ci sono anche casi eclatanti di aziende grandi che falliscono, per esempio Parmalat che ha fatto un bel ciocco in quegli anni.
Qual è il tuo approccio agli investimenti?
L’idea è quella di tenere un portafoglio suddiviso per obiettivi finanziari, ho una parte investita in strumenti che mi permettono di avere accesso alla liquidità rapidamente e con una certa sicurezza, come Conti Deposito o Assicurazioni con rendimenti molto bassi.
Una parte del portafoglio ha un orizzonte temporale lungo ed ha una componente maggiore azionaria.
Lì chiaramente subentra il Fattore Psicologico.
Un investitore di lungo periodo deve tenere a bada le proprie emozioni e non è facile soprattutto all’inizio.
Quando lo vivi sulla pelle ti accorgi di cosa significhi assistere a cali, anche forti.
Per esempio, a marzo 2020 abbiamo assistito ad un calo improvviso del mercato di circa il 30%.
A livello psicologico un calo così forte in breve tempo è meno incisivo del vedere per un anno e mezzo i mercati che continuare a scendere.
I cali sono da sfruttare e la cosa più semplice è comprare un po’ alla volta, comprando di più quando il mercato scende.
È importante avere un piano da seguire in maniera fredda.
A me piace la carta e mi segno su un foglietto di carta:
- se questo titolo raggiunge x lo compro;
- se scende di ancora y lo compro di nuovo.
La singola azione comporta sempre dei rischi che possono derivare dalla moda, da scelte aziendali, commesse, da settori che vengono soppiantati.
Statisticamente nel lungo periodo i mercati azionari salgono, per cui è una scelta interessante comprare un ETF World che è diversificato e riduce questi rischi.
Nel tuo portafoglio ci sono tante aziende da dividendo?
Si, il mio obiettivo è quello di crearmi una Rendita Finanziaria volta a sostituire il mio stipendio in modo da vivere da pensionato a 50 anni.
In tanti mi chiedono se abbia senso investire in titoli che staccano dividendi nonostante siano fiscalmente inefficienti.
Questo è il mio Stile di Investimento, per me va bene e non è detto che vada bene anche per gli altri.
Se l’obiettivo è quello di aumentare il capitale è meglio scegliere prodotti ad accumulo, posticipando quindi il pagamento delle tasse.
Se l’obiettivo è quello di generare una rendita, quando si raggiunge un certo capitale, i titoli da dividendo sono preferibili.
Le Dividend Aristocrat sono società solide, con utili prevedibili e in crescita tali da potersi permettere di distribuire dividendi crescenti nel tempo.
Offrono statisticamente una protezione migliore nelle fasi di mercato calante.
Questa scelta è molto di moda tra gli investitori anglosassoni, che teoricamente dovrebbero essere più evoluti.
Possono rappresentare alternative a strumenti risk free, sostituendo alla cedola delle obbligazioni il dividendo.
Queste aziende magari non hanno le prospettive di crescita dei tecnologici, ma tendono a performare bene in molteplici situazioni di mercato.
Comunque non escludo nemmeno l’investimento in aziende tecnologiche.
Investi in crypto?
No, non sono contrario allo strumento, ma hanno una volatilità altissima e non le capisco bene.
Come investitore una tale volatilità la tollero poco, inoltre investo in cose che capisco indipendentemente da cosa è accaduto in passato.
Buono per chi ha investito in crypto e ci ha guadagnato, ma non capendo perché una crypto salga o scenda quando dovrei investirci?
Dicono che il Dodge Coin sia salito per i tweet di Elon Musk, a mio parere non è una motivazione valida per salire.
Mi sembrano legate a situazioni difficilmente gestibili, sono uno strumento d’investimento ma non fanno per me.
Mi sembra impossibile che tutti ci stiano guadagnando, vedremo in futuro come si evolverà questo mercato.
Quanto rende la tua strategia?
L’anno migliore è stato il 2019, l’obiettivo è chiaramente crescere nel tempo.
Nel 2020 c’è stata una battuta d’arresto poiché il mio portafoglio è sbilanciato verso le azioni Italiane e l’anno scorso molte aziende nostrane hanno tagliato il dividendo.
Parlando di cifre, nel 2019 ho guadagnato circa 450/460 Euro al mese, l’anno scorso 407 Euro.
Per il 2021 punto a superare il 2019 e arrivare a 500.
Vorrei crescere circa di una cinquantina d’euro l’anno.
Il rapporto tra dividendi incassati e capitale investito (Dividend Yield) netto tasse è stato pari a circa il 4,8% nel 2019.
Nel 2020 è sceso al 3,6% perché ho continuato a investire aumentando il capitale e per il taglio dei dividendi.
Tutti i mesi cerco di investire e i miei ultimi investimenti hanno una percentuale di dividendo distribuito inferiore a quello che ho accumulato nel tempo.
Per esempio Recordati l’ho acquistata ad un prezzo di 5 Euro ed ora stacca un dividendo di circa 1Euro, per cui per me ha un dividend yield del 20%, se l’avessi acquistata ora che è salita sarebbe stato chiaramente inferiore.
Il prezzo di carico è importante e se l’azione è di qualità nel tempo crescerà il dividend yield.
Iniziando adesso ad investire in modo diversificato portare a casa un 3% netto è possibile e potrebbe anche essere un buon risultato senza rischiare troppo.
Un ETF a distribuzione come il Vanguard World High Dividend (VHYL) è molto banale e sta attorno al 3% netto.
È importante investire non solo per il dividendo, ma anche per le prospettive future dell’azienda.
Come proteggi il capitale?
Nel mio portafoglio ho inserito una componente assicurativa, una polizza ramo primo con rendimento dell’1,5%, il fine è quello di stabilizzare il portafoglio allocandoci un 22%. La paragono alla liquidità.
Diversifico anche con ETF ed azioni, le obbligazioni sono difficilmente redditizie.
Ho un 5% sui certificates e da poco ho incluso alcune opzioni put di azioni che mi piacerebbe avere in portafoglio, ho una strategia molto conservativa.
Vendo opzioni PUT che mi piacerebbe comunque avere in portafoglio a prezzi che ritengo accettabili.
Se non vengo assegnato incasso il premio, se invece viene raggiunto lo strike price compro un titolo che mi piace a un prezzo che ritengo congruo.
Cosa pensi dell’oro?
Conosco il Portafoglio All Weather di Ray Dalio che ne prevede un 20/25%, ma non ci ho mai investito.
In teoria dovrebbe metterti al riparo dall’inflazione e dai cali di mercato, ma ho letto alcune analisi in cui si vede che anche l’oro in fasi di cali decisi comunque è sceso.
Non considero il tenere oro fisico in casa e, al momento, non intendo investirci.
Come funzionano i Certificates?
Non sono un investitore avvezzo al rischio, cerco di giocare in difesa anche con l’azionario.
I Certificates sono un mare sterminato, ce ne sono tantissimi e io li utilizzo con obiettivi conservativi.
I certificates che utilizzo sono innanzitutto quelli a Capitale Protetto con la possibilità di avere una cedola con cui a volte sostituisco la parte obbligazionaria.
Li compro sotto la pari in modo tale da garantirmi a scadenza il guadagno in conto capitale ed eventualmente una cedola nel caso in cui il sottostante su cui è basato il certificate sorpassi certi livelli.
Ricordo anche la possibilità che dà questo strumento di compensare a livello fiscale plusvalenze e minusvalenze.
Adesso, considerata la situazione di mercato, utilizzo Certificates a capitale condizionatamente protetto che ti danno la sicurezza del capitale se il sottostante non scende sotto determinati livelli chiamati Barriere.
Solitamente cerco barriere molto ampie, come sempre più rischio equivale a più rendimento.
Punto ad un flusso cedolare del portafoglio attorno al 4%, per questo prendo rischi relativamente bassi.
Ci sono ovviamente anche strumenti molto più rischiosi.
È giusto che ognuno in base alle proprie capacità ed obiettivi faccia le scelte che preferisce.
E’ uno dei motivi per cui mi piacciono i mercati finanziari, hanno scelte per tutti i gusti.
Come vedi il tuo portafoglio tra 10 anni?
Quando compro un’azione l’idea è quella di tenerla per sempre.
Penso che Procter and Gamble e Generali tra 10 anni ci saranno ancora, ma mai dire mai.
I settori passano di moda e le aziende non sono sempre solide allo stesso modo, bisogna tenere alta l’attenzione.
Ciò su cui sono sicuro al 99% sono gli ETF.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Il blog è sempre stata la mia fonte di divulgazione principale poi ho iniziato anche con Facebook e Twitter.
Il vantaggio del blog è poter ripubblicare gli articoli anche sui social.
Uso anche Quora per crescere e a fini di visibilità.
Su spunto di alcuni lettori ho aperto il canale YouTube e penso sarà il canale principale in futuro, poiché mi permette una flessibilità ed una visibilità maggiore, sto cercando di essere costante e ci sto puntando molto.
Di YouTube apprezzo anche il poterlo utilizzare come Podcast e dato che non è necessario guardare il video è facilmente utilizzabile anche come radio, mentre si è in auto ad esempio.
Cerco di ritagliarmi una nicchia particolare, magari non è mainstream ma così mi diversifico e trovo il mio spazio.
Scrivere e pubblicare aiuta a riflettere sulla propria situazione e per migliorarsi.
Scrivendo quello che penso inoltre mi obbligo ad operare in tal senso.
Cosa ti ha insegnato la pandemia?
In generale, facevo il punto della situazione coi miei amici, sono abituato a vederli almeno due o tre volte al mese e ci sono stati quei mesi in cui si era obbligati a vedersi solo con Teams e Skype.
Il contatto fisico secondo me è importante ed è stata dura, sentirsi con Whatsapp non è paragonabile.
Da questo punto di vista la pandemia è stata deleteria e mi ha fatto pensare parecchio.
Dal punto di vista finanziario, invece, mi ha ricordato che le occasioni si presentano e quando tutto va male bisogna mettere da parte le emozioni e approfittarne.
Le risorse consigliate da Lorenzo
Come blog, oltre a comediventarericco.com, consiglio La mia tredicesima, parla di investimento in dividendi ed è molto trasparente nel mostrare il proprio portafoglio.
Su YouTube seguo Value investing, Davide Ravera e Leonardo Pinna.
Come libri mi è piaciuto molto A Spasso per Wall Street di Burton Malkiel e Investire con gli ETF e gli ETC di Gabriele Bellelli.
Come ultimo consiglio non bisogna prendere ogni consiglio come oro colato e bisogna studiare per avere un proprio punto di vista.
Tutti commettono errori, anche gli esperti, ed è bene rielaborare ogni cosa in base alla propria situazione e tolleranza del rischio.
Mi è piaciuta molto questa puntata di Una Birretta con perché Lorenzo è trasparente, genuino e autentico oltreché molto competente.
Non è mai saccente ma ha una sua visione d’investimento molto chiara che gli regala grandi soddisfazioni.
Se preferisci ascoltare la versione audio originale di questa intervista a Lorenzo di Investire a caccia di Dividendi la trovi su YouTube, Spotify, Apple Podcast, Google Podcast.
Fammi sapere cosa ne pensi nei commenti e mi raccomando non ti dimenticare di iscriverti alla mia Newsletter gratuita, e di seguirmi su Facebook, Instagram, YouTube (iscriviti al canale), e Telegram.
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