Scott Galloway indica il Focus quale uno dei fattori che compongono la Formula per la Ricchezza.
E all’interno del Focus riporta quello sulle relazioni e sul proprio partner come forse il più importante.
Quando parlo con gli investitori mi rendo conto come uno degli aspetti più critici nella Finanza Personale sia il parlare di soldi in Famiglia e condividere le scelte finanziarie nella Coppia.
Ho apprezzato molto gli Investitori Ribelli, ospiti nell’episodio n. 3 di Una Birretta Con, perché mi piace molto la loro complicità su un tema, come quello dei Soldi, spesso giudicato noioso e di cui si debba occupare solo una persona della coppia.
Jessica e Gianluca sono l’esempio di una coppia che ha iniziato un percorso di crescita finanziaria basato sull’apprendimento continuo, la ricerca del valore e la condivisione degli obiettivi.
Hanno deciso di documentare il loro percorso e i loro Ragionamenti Finanziari nel podcast Investitori Ribelli online dal 2020.
Sono stato ospite nell’episodio #38 in cui abbiamo parlato di errori finanziari e sono particolarmente affezionato a quella chiacchierata perché è stata la prima volta in cui ho deciso di espormi uscendo dal confine del blog e portando la mia presenza su nuovi media.
Ho deciso di intervistare Jessica e Gianluca da ascoltatore del loro podcast e anche per mostrare gratitudine per quell’esperienza senza la quale probabilmente non ci sarebbe mai stata Una Birretta Con.
Trovi nel seguito il testo dell’intervista.
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Se vuoi leggere la trascrizione dell’intervista la trovi in questo post.
In questo articolo
Come sta andando la vostra esperienza nel mondo dei podcast?
Jessica: Investitori ribelli è un podcast ancora giovane, ha un anno di vita, è nato per una mia esigenza personale.
In quel periodo mi stavo avvicinando al mondo degli investimenti e molti concetti non mi erano chiari, non avendo avuto alcuna educazione finanziaria a scuola.
Gianluca, invece, aveva già iniziato ad interessarsi agli investimenti nel 2016.
Ogni sera gli ponevo diverse domande ed è nata l’idea di farci un podcast per condividere questi concetti con chiunque volesse imparare o migliorare la propria situazione finanziaria.
Gianluca: la scelta del nome ci ha creato dei grattacapi, tutti i nomi che volevamo inizialmente dare al canale erano già utilizzati.
In quei giorni stavo leggendo The Rebel Allocator di Jacob Taylor, una versione romanzata della vita di Charlie Munger, ma l’allocatore ribelle in italiano non suona bene! Lo abbiamo quindi trasformato in Investitori Ribelli.
Jessica Quindi Investitori Ribelli perché vogliamo andare contro la massa.
Gianluca: esattamente, il metodo Warren Buffet che seguiamo è uno di quei modi di investire che in molti conoscono ma che pochi applicano, preferendo metodi più eccitanti.
L’adrenalina e l’euforia nei mercati sono un bell’argomento, ne parleremo!
Quanto tempo impiegate per realizzare ogni puntata? Avete una regolarità di contenuti?
Gianluca: pubblichiamo settimanalmente, solitamente il lunedì.
Jessica: abbiamo una lista di argomenti e di idee che vorremmo trattare che teniamo su Notion, tuttavia diamo la precedenza ai temi di attualità quali possono essere il Coronavirus, GameStop ed i Meeting di Berkshire Hathaway.
Durante la puntata ci piacerebbe seguire uno schema, cosa che puntualmente non ci riesce, all’inizio ci scrivevamo le puntate senza però riuscire a seguire lo schema, poi siamo passati ai soli punti chiave ma andavamo fuori traccia ed ora stiamo provando un approccio a metà tra i due.
Cosa ne pensate del trend relativo alla comunicazione vocale?
Gianluca: troviamo i canali basati sulla voce come Clubhouse molto interessanti. Non ci sentiamo a nostro agio davanti alle telecamere e la parte video richiede sicuramente tempo e lavoro.
Di recente ho partecipato ad una call su Clubhouse in cui hanno partecipato Guy Spier e Phil Town e ho avuto l’opportunità di porgli delle domande e avere una conversazione.
Penso che Twitter e Facebook possano rendere questa modalità molto interessante permettendoti di interagire con i tuoi follower.
Avete in programma di intervistare altri protagonisti della Finanza Personale?
Gianluca: la maggior parte delle persone che ci interessavano le abbiamo già intervistate, per rimanere in tema col podcast evitiamo di intervistare chi si occupa solo di Trading.
Molti esperti che seguiamo purtroppo parlano solo inglese, magari in futuro potremmo portare qualche esperto anglosassone.
Quali sono gli investitori che seguite con maggior interesse?
Jessica: Warren Buffet e Mohnish Pabrai di cui ho letto il libro The Dhandho Investor, appassionandomene e avvicinandomi alla sua filosofia di investimento, seguo anche i suoi report finanziari.
Gianluca: Charlie Munger, lo reputo un investitore addirittura migliore di Warren anche se un po’ dietro le quinte è Ray Dalio, il suo modo di pensare ed approfondire gli eventi passati è affascinante.
Quanti anni avete (se posso chiedere) e a che età avete iniziato ad investire?
Gianluca: siamo entrambi dell’88 ed abbiamo iniziato a investire nel 2016-2017.
Non abbiamo avuto una formazione finanziaria e nemmeno informatica, nonostante adesso io lavori come programmatore.
Jessica: io sono product designer, disegno interfacce grafiche per le app.
Gianluca: all’inizio investivamo in azioni di aziende che conoscevamo e che ci interessavano ed essendo in ambito tech inizialmente acquistammo stock di Facebook ed Apple, azioni che anche da ragazzino avrei voluto comprare.
I primi anni ho anche utilizzato delle piattaforme simili ai Robo Advisor (Nutmeg) ma non ero soddisfatto dei ritorni banalmente inferiori all’ S&P 500.
La teoria dei mercati efficienti non mi ha mai convinto. Nel 2008 cercando di capire come investire in autonomia in modo efficiente ho iniziato a seguire Warren Buffet e leggere qualunque libro di finanza mi trovassi tra le mani.
Jessica: per me è iniziato tutto durante un viaggio in Scozia, Gianluca ed io eravamo in macchina e abbiamo iniziato ad ascoltare un audiolibro scelto da Gianluca, Invested di Danielle e Phil Town.
Mi ha colpito il linguaggio semplice con cui parlavano di finanza. Mi ha aperto la mente un discorso tra Danielle ed il padre in cui lui spiegava lei che sarebbe stata milionario se avesse iniziato a investire molto presto, grazie all’interesse composto.
Un po’ mi ha trascinato Gianluca ma ho finito per appassionarmi all’argomento.
Andare all’estero è sempre stato nei vostri piani o è un caso? Vivere nel Regno Unito e seguire investitori internazionali vi ha cambiati?
Gianluca: Londra è conosciuta anche per la finanza, al cittadino comune sono offerti molti più prodotti per investire e anche degli incentivi fiscali.
Sicuramente qui si è spinti ad imparare e investire di più. In Italia ho sempre avuto la sensazione che mancasse l’interesse e la formazione.
Jessica: Quando ho iniziato a lavorare mi sono accorta che molti miei colleghi parlavano di investimenti.
Gianluca: C’è anche da dire che qui la Pensione non è come in Italia, per cui è fortemente consigliato costruirsi una pensione integrativa, le opzioni per farlo non mancano.
Jessica come mai le donne sono meno interessati alla Finanza?
Jessica: Anche io mi sono sempre chiesta perché gli investitori siano prevalentemente maschi, penso che derivi da un fatto culturale, storicamente le donne hanno avuto minor accesso agli strumenti finanziari, per esempio in America le donne hanno acquisito più diritti col Sex Discrimination Act nel ’65, a quei tempi per una donna era più difficile aprire un conto in banca o chiedere un mutuo senza un garante di sesso maschile.
Un’altra triste verità è che le donne guadagnano meno degli uomini quindi spesso hanno meno risparmi da investire.
Il fatto che ci siano pochi esempi di investitori donna fa anche pensare che sia un mondo prevalentemente maschile, nonostante sia davvero aperto a tutti.
Questo anche nel mondo Tech in cui lavoriamo io e Gianluca.
Le donne sono investitrici migliori degli uomini?
Jessica: Mi piace vedere il mondo senza distinzioni di genere nonostante sia opinione diffusa che le donne siano più avverse al rischio.
Gianluca: Questa minore avversione al rischio penso sia sempre una questione culturale.
Sicuramente ho una propensione al rischio maggiore di Jessica, mi piace provare cose nuove ed a volte rischiare.
Come trovare sintonia nella coppia sul tema della Finanza Personale?
Jessica: Nè io né Gianluca siamo spendaccioni e anche io ho sempre tenuto traccia di quello che spendo per averne il controllo, creo dei budget per categoria e sono molto più rigida di Gianluca.
Abbiamo provato diversi approcci, inizialmente avevamo tutti i conti separati e indipendenti ma io mi sentivo a disagio sentendomi in debito con mio marito quando pagava lui.
Gianluca: Dopo l’università ci siamo trasferiti in Olanda ed ognuno di noi ha aperto il suo conto corrente e di risparmio, all’inizio guadagnavo solo io e pagavo solo io, quando lei ha iniziato a guadagnare semplicemente mi trasferiva dei soldi.
Ci siamo poi trasferiti in Germania e abbiamo cambiato approccio, abbiamo aperto un conto corrente in comune per le spese e le entrate, mantenendo separati i conti di risparmio.
Ora in Inghilterra abbiamo un conto in comune per le spese ma sia le entrate che i risparmi sono separati.
Quindi avete scelte di investimento separate?
Jessica: per investire abbiamo più conti di investimento, il principale lo abbiamo in comune.
Gianluca: e gli altri li gestiamo come se fossero tutti un unico portafoglio.
Jessica: prima di fare investimenti ci confrontiamo e se non siamo entrambi d’accordo non investiamo. Chi dei due è contrario deve motivarlo.
Gianluca: io mi occupo di più dell’allocazione, per la scelta delle aziende abbiamo entrambi lo stesso potere decisionale.
Parliamo di Londra dopo la Brexit, una città in continuo cambiamento.
Gianluca: dopo la Brexit, se vuoi lavorare qui, hai bisogno del visto quindi è più difficile trasferirsi anche per fare banalmente il cameriere ed imparare la lingua.
I residenti europei di lunga data hanno la possibilità di dichiararsi residenti e non avere più bisogno del visto, oppure ottenere la cittadinanza.
Londra è una città movimentata e stimolante, il settore Tech non è stato impattato molto essendo la città un Hub tecnologico.
Se il settore finanziario sarà impattato dalla Brexit lo vedremo.
Un paio d’anni fa ho ricevuto diverse offerte per trasferirmi in Giappone, in America, a Barcellona e a Bangkok.
Le ho rifiutate perché in caso di licenziamento trovare in loco un’offerta altrettanto valida poteva non esser facile.
Qui ci troviamo bene e non ci manca niente, offerte ve ne sono molte.
Come avete trovato un lavoro al di fuori del vostro percorso di studi?
Gianluca: da giovane avrei voluto programmare videogiochi, ma al Liceo mi stancai della matematica e decisi che all’università anziché programmazione avrei studiato Lingue pensando di tradurre videogiochi.
Durante gli studi pensavo di fare la specialistica, master un dottorato di ricerca per poi trasferirmi in Giappone o negli USA.
Mentre studiavo iniziai a programmare app per iPhone e ricevetti chiamate da aziende europee che cercavano programmatori iOS.
Finii per far quello.
Jessica: ho sempre avuto la passione per l’arte ed il disegno, mentre ero con Gianluca in Olanda mi occupavo di Customer Service ma ho iniziato a interessarmi al design di app.
Quando a Gianluca è stato offerto un lavoro in Germania cercavano anche un designer senza esperienza.
Per 6 mesi abbiamo lavorato nella stessa azienda e grazie a due ragazzi molto bravi ho imparato molto.
Grazie a questa esperienza a Londra ho trovato lavoro in una startup.
Cosa fare in caso di crollo dei mercati?
Nell’episodio 47 avete parlato di indicatori per i crolli di mercato, lo scorso anno il mercato ha avuto un crollo ma poi è risalito.
Jessica: ci fosse un crollo ne approfitteremmo per comprare di più. L’anno scorso sono stata troppo cauta e ci siamo limitati.
Abbiamo una lista su Notion delle aziende che ci interessano e dei prezzi per cui valuteremmo l’ingresso.
Gianluca: piuttosto che investire in 100 aziende compriamo un ETF, quindi ne seguiamo circa una ventina e gli dedichiamo almeno il 3% del portafoglio.
In alcune aziende abbiamo investito in maniera indiretta, ad esempio attraverso Berkshire investiamo in Apple.
Che rendimenti avete avuto in questi ultimi anni?
Gianluca: lo tracciamo dal 2018 e non ci possiamo lamentare, negli ultimi 2 anni abbiamo registrato un rendimento del 31%, vedremo nel lungo termine.
Perché non investite in Bond in questa fase del mercato?
Gianluca: fino a una settimana fa avevamo 2 ETF su Bond americani e cinesi, li abbiamo liquidati perché non offrono grandi prospettive.
Per noi avevano solo una funzione di deposito in attesa di utilizzarne i soldi in modo migliore.
Comunque Taleb, Dalio e Buffett sono concordi sul fatto che investire in Bond sia in questo momento una scelta sbagliata.
I tassi d’interesse solitamente scendono in caso di crisi e il prezzo dei Bond aumenta poiché quelli già esistenti pagano più dei nuovi.
Adesso il tasso d’interesse è così basso che è difficile prevedere un’ulteriore riduzione.
Anzi nel caso in cui le banche centrali alzassero il tasso di interesse i Bond potrebbero perdere molto del loro valore.
Inoltre gli interessi dell’1% sono comunque bassissimi in confronto ai dividendi che ti possono dare delle aziende molto solide come Coca Cola.
Con la crescita del capitale avete timore della perdita?
Gianluca: le crisi finanziarie sono un’opportunità e attualmente con la crescita del capitale sono piuttosto convinto di star facendo bene e sono soddisfatto.
Durante l’ultima crisi siamo stati troppo avidi, abbiamo atteso troppo che alcuni titoli scendessero ulteriormente e abbiamo perso qualche opportunità.
Volevamo comprare Starbucks ma non ce l’abbiamo fatta.
Volete consigliarci qualche risorsa utile?
Jessica: per quanto riguarda i podcast consiglio tra quelli italiani Incassaforte Pod, i conduttori sono molto simpatici e ben assortiti e il podcast di Affari Miei di Davide Marciano molto educativo
Tra quelli in lingua inglese ascolto Invested di Danielle e Phil Town di cui mi piace il connubio padre figlia. Mi piace poi la collana di The Knowledge Project di cui fa parte We Study Billionaires e infine il podcast di Naval.
Gianluca: come libri consiglio innanzitutto Padre Ricco, Padre Povero di Robert Kiyosaki, per me è stata la svolta e mi ha aiutato a farmi capire che dovevo darmi una mossa. Lo rileggo spesso.
Completano i libri secondo me fondamentali:
- The Little Book that still Beats the Market – Il Piccolo Libro che Batte il Mercato Azionario di Joel Greenblatt
- One up on Wall Street di Peter Lynch
- Rule #1: The Simple Strategy for Succesful Investing in Only 15 Minutes a Week! – di Phil Town
- Tutti i libri di Nassim Taleb della collana Incerto – Antifragile, Il Cigno Nero, Skin in the game, Giocati dal Caso.
Se non conosci ancora gli Investitori Ribelli ti consiglio di ascoltare subito le puntate del Podcast in cui Jessica e Gianluca ti guideranno nel loro percorso di apprendimento e crescita nel mondo Finanziario.
Se preferisci ascoltare la versione audio originale di questa intervista la trovi su YouTube, Spotify, Apple Podcast, Google Podcast.
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