Gianluca Ranieri Bandini, ospite dell’episodio n. 12 di Una Birretta Con, è uno scrittore di fantascienza, trader, investitore, divulgatore e formatore in ambito finanziario. In questa intervista scoprirai come gestisce questi molteplici interessi e il suo approccio alla gestione del denaro e degli investimenti. Gianluca mi ha colpito per la sua capacità di raggiungere il successo in vari ambiti grazie alla capacità di immaginare, ma soprattutto a un metodo e una costanza invidiabile.
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In questo articolo
Ciao Gianluca, vuoi presentarti?
Ciao Giovanni, grazie per l’invito!
Ho 35 anni, sono romano, ma da 6 anni mi sono trasferito con la mia dolce metà in Toscana, non potendone più del caos cittadino!
Sono felice di questa scelta e la qualità della vita qui è elevata.
Qui ho capito che potevo portare avanti le mie attività anche se molto lontano da Roma e così ho fatto.
Mi definisco poliedrico, eclettico, fantasioso, a volte metodico e analitico. In molti rimangono straniti che un trader scriva libri di fantascienza, sembrano attività inconciliabili.
Penso che ogni mia caratteristica abbia dato il suo contributo a farmi arrivare dove sono ora e a raggiungere i miei obiettivi.
Cosa hai studiato?
Mi sono diplomato come Geometra ma non mi sono mai sentito portato o attratto da questo indirizzo.
All’epoca non sapevo cosa fare e mio padre mi ha spinto verso questo percorso di studi.
Dal punto di vista lavorativo è un buon inizio poiché a fine studi ricevetti chiamate per tirocini e apprendistato, ma non ero interessato.
Leggevo tantissimo e amavo la scrittura e dopo il diploma decisi di iscrivermi all’Università di Filosofia essendo attratto dalle materie umanistiche.
I voti erano buoni ma ho lasciato per inseguire il mio sogno di indipendenza (anche economica).
All’epoca non c’erano percorsi di studi che insegnavano a diventare autonomi o scrittori, sono cose da esplorare in maniera autonoma e percorsi di studi che possono sembrare affini ti fanno studiare cose che non necessariamente ti faranno arrivare lì.
Amo studiare, ma il percorso di studi l’ho fatto in autonomia, con molti riscontri differenti.
Devi sporcarti le mani per capire come funzionano le cose!
Com’è iniziata la tua carriera?
Da ragazzo consegnavo pizza e volantini, cose normalissime.
Quando ho lasciato l’Università volevo entrare nel mondo immobiliare e così ho fatto, ai colloqui sono piaciuto e ho imparato il mestiere.
Un anno e mezzo dopo avevo una mia Srl con un socio, oltre alla qualifica da mediatore iscritto al ruolo.
Non sono tagliato per fare il dipendente siccome devo sempre decidere di testa mia, al limite potrei essere un collaboratore poiché sento una forte necessità di autonomia.
Ho probabilmente preso dai miei genitori, mia madre ha lasciato il posto fisso in Banca per scappare e diventare commerciante.
Il mio primo vero lavoro è stato quindi quello immobiliare, scrivevo nel tempo libero.
In ambito editoriale le soddisfazioni non sono arrivate con le prime case editrici nel 2004, ma col self-publishing tramite Amazon nel 2013.
In questa maniera puoi scegliere il titolo, la copertina, gli editor, tutto in piena autonomia.
Inoltre Amazon riconosce delle Royalty elevate, più delle case editrici.
Molti mi hanno apprezzato e ho avuto grandi soddisfazioni economiche, soprattutto dopo aver fatto tradurre il libero per pubblicarlo negli Stati Uniti sotto lo pseudonimo di J.A. Hawkins.
Gli americani hanno apprezzato i miei scritti meno degli italiani, ma hanno comprato un sacco di copie.
Ho scritto full time e part time per molto tempo, non so precisamente quanti libri ho scritto.
Un’altra mia passione è la divulgazione scientifica, la trattavo in uno dei miei canali YouTube, canale che purtroppo attualmente non seguo più.
Mi sono reso conto che avere troppe passioni è dispersivo, ogni tanto occorre tagliare qualcosa.
Quando hai iniziato a investire?
Ho iniziato quasi immediatamente, già a 20 anni.
Il mio grande bisogno di autonomia mi ha incoraggiato a formarmi innanzitutto in ambito Crescita Personale e poi mi sono subito spostato sulla Finanza Personale.
I miei primi investimenti sono stati in campo Immobiliare. All’inizio per aprire la società mi sono fatto prestare dei soldi dai miei genitori.
In ambito finanziario ho iniziato quindici anni fa con l’aiuto di un consulente.
Ero inesperto e preoccupato quindi particolarmente prudente.
Il consulente mi ha insegnato le basi dell’asset allocation, la composizione dei portafogli.
Mi resi conto che il mio portafoglio seguiva l’andamento del mercato e ho iniziato a vagliare i costi di gestione del fondo attivo consigliato dal consulente.
Ho iniziato a studiare per trovare delle alternative e quando conobbi gli ETF, tempo fa, me ne innamorai.
Sono diventati una parte importante del mio portafoglio e divulgazione su YouTube.
Quali sono le tue fonti di reddito?
Percepisco:
- Affitti;
- Royalty per i libri scritti;
- pagamenti da YouTube per la pubblicità sul canale;
- compensi per l’attività di formazione in qualità di Coach di opzioni e stock picking e collaboratore con la società Assistenza Brokers che forma aspiranti trader;
- Dividendi;
- Trading.
Strada facendo delle skill che pensavo non mi sarebbero mai servite si sono rivelate importanti.
È importante avere diverse fondi di reddito, sconsiglio però di costruirle tutte insieme.
YouTube mi piace molto perché richiede fantasia e mi permette di sfruttare le mie esperienze e capacità analitiche.
Un giorno se vorrò crescere ulteriormente dovrò necessariamente trovare dei collaboratori e imparare a delegare.
Come concili la fantasia e l’imprenditorialità?
Per avere successo è imprescindibile avere sia fantasia che spirito imprenditoriale.
Ho visto scrittori molto bravi faticare a promuoversi e per un imprenditore è un handicap avere poche idee, visioni ed obiettivi. Bisogna coltivare entrambi questi aspetti.
Bisogna avere focus e costanza, per scrivere un libro non è necessario dedicargli 8 ore al giorno ne bastano anche due. L’importante è farlo quotidianamente per non perdere il contatto con la propria creazione.
Su YouTube seguo lo stesso concetto, ho la settimana schedulata ed ogni giorno lavoro su degli obiettivi.
Cosa pensi dell’attività di Trading?
C’è un industria dietro al mondo del trading che lo pubblicizza ma non è assolutamente facile.
E’ un mestiere che va appreso con tempo ed esperienza.
Bisogna iniziare con piccoli capitali e apprendere dai propri errori.
Vedo sempre che c’é molta fretta di guadagnare ed è un errore, anche i trader più esperti sbagliano.
Questo dipende anche dal fatto che, una volta che hai appreso la tecnica, il trading consiste per l’85% nella gestione dell’emotività.
Nel mio caso mi ha aiutato molto il Money Management, ossia la gestione del denaro per non rischiare mai in ogni singolo investimento parti troppo importanti del capitale.
Sulla base della mia esperienza, ci sono persone che semplicemente non sono adatte al trading.
Se sei esperto a livello tecnico, ma ti rendi conto che, dopo anni, fai ancora errori perché ti lasci prendere dall’emotività, è probabilmente il caso di dedicarsi ad altri tipi di investimenti.
Il trading dovrebbe essere un modo per migliorare le propria vita, a molti la peggiora.
È un lavoro da non confondere con la ludopatia, bisogna dedicarci tempo e studio.
Sulla base dell’operatività può variare il tempo dedicato a questa attività ma è meglio dare spesso uno sguardo ai mercati.
Per apprendere una singola operatività non serve molto, possono bastare pochi mesi ma non basta conoscere una singola operatività.
Avere una conoscenza approfondita aiuta a comprendere situazioni e strumenti a 360 gradi.
Tutti i Trading System hanno periodi in cui non funzionano e bisogna saper cambiare all’occorrenza.
Qual è la tua opinione sulle crypto?
Non sono esperto di Crypto, quando ho venduto a maggio 2021 l’ho fatto perché vedevo la configurazione di una bolla ed ero soddisfatto della crescita a 4 cifre percentuali della posizione.
Dai tempi dei tulipani a quello delle Crypto l’emotività delle persone è sempre quella, con conseguenti errori.
I guadagni non sono mai sicuri al 100% e quando si osserva una crescita così elevata in così poco tempo non bisogna aspettarsi che sia infinita, i soldi facili non esistono, non bisogna essere avidi ma è necessario capire quando è il momento di fermarsi.
Al giorno d’oggi c’é sempre più volatilità sui mercati, ragionare con pensiero critico in contrapposizione con la massa paga.
Quando Bitcoin non era conosciuto ne ho parlato con molte persone e i tre amici che ne hanno acquistati hanno guadagnato molto.
È stata una scommessa e ci ho messo una piccola parte del capitale, quello che ero disposto a perdere in maniera integrale.
Quali sono i tuoi obiettivi finanziari?
Attualmente punto a circa 10 milioni di Euro verso l’età pensionabile (67 anni).
Tra 32 anni magari il mondo sarà completamente cambiato ma bisogna darsi obiettivi ambiziosi senza farne un’ossessione.
Seguire obiettivi ambiziosi può comunque permetterti di raggiungere obiettivi importanti anche se inferiori.
Spesso alle persone che mi chiedono un consiglio da amico mi permetto di suggerire un piano di accumulo mensile.
Mi sento però spesso dire: le banche sono una truffa, quando sarò vecchio che ci faccio con i soldi…
Vero che nessuno campa mille anni, ma se ti pensioni a 67 anni e ne campi 87 sono 20 anni di vita che sarebbe meglio non passare in difficoltà.
Costruirsi una piccola pensione è importante, non sappiamo se ci arriverà dallo Stato e di quanto sarà.
Dopo aver raggiunto un certo capitale bisogna studiare l’Asset Allocation, si può diversificare non solo in asset finanziari e le strategie possono essere più d’una.
Un piano d’accumulo è un’ottima strategia, non è necessario guardare al proprio portafoglio ogni giorno se si intende liquidarlo tra 10 anni.
Nel lungo termine sono pochi gli investimenti e gli Hedge Fund che storicamente hanno battuto l’S&P500 e quindi è la strategia più semplice da attuare.
Quali sono i tuoi altri progetti?
Su YouTube ad inizio anno puntavo a superare i 15.000 iscritti, probabilmente supererò i 10.000, vedremo.
Vorrei lanciare un progetto di formazione ad abbonamento e dei corsi online, condividendo la mia operatività per formare anche tramite l’analisi reale dei miei errori e dei miei successi.
Sono migliori gli ETF ad accumulo o a distribuzione?
Se desideri soltanto far crescere il capitale e non hai necessità di un income, gli ETF ad accumulazione sono preferibili grazie all’interesse composto ed all’ottimizzazione fiscale.
A distribuzione servono solo se è necessario ottenere una rendita, ossia il dividendo.
Investi anche in azioni?
Per quanto riguarda le stock mi hai chiesto di Alibaba.
Ho un’esposizione indiretta a Baba tramite un ETF sulla Cina che è sicuramente sbilanciato a causa della posizione di Alibaba e Tencent che superano il 30%, pertanto non lo consiglio, è una scelta rischiosa.
Al momento queste due aziende stanno scendendo ma il mio orizzonte temporale è 30 anni quindi i movimenti short term sono irrilevanti.
Investo in un area geografica per come sarà in futuro, dedicandoci una parte ristretta dell’asset allocation.
Le risorse consigliate da Gianluca
Per quanto riguarda le letture consiglio:
- The Intelligent investor di Benjamin Graham,
- A spasso per Wall Street di B. Malkiel,
- La mente del trader di G. Probo,
- Manuale del trading in opzioni di G. Fontanills.
Non seguo particolarmente dei blog, apprezzo invece su YouTube Sven Carlin che ha un canale dedicato al Value Investing e Federico di Investire con Gus con cui ho fatto anche alcuni video insieme.
Se preferisci ascoltare la versione audio originale di questa intervista a Gianluca Ranieri Bandini la trovi su YouTube, Spotify, Apple Podcast,Google Podcast.
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