Domenico Doronzo, ospite dell’episodio n. 9 di Una Birretta Con, è il fondatore di Vivere di Dividendi, una community dedicata agli investimenti e alla educazione finanziaria.
Nella vita ha fatto moltissime esperienze inseguendo sempre la propria realizzazione.
Non ha mai avuto paura di cambiare esplorando realtà professionali città e nazioni differenti.
Ha anche commesso, per sua stessa ammissione, diversi errori compensati però da alcune ottime intuizioni che oggi gli permettono di concentrarsi su quello che ama fare.
Domenico si dedica da alcuni anni esclusivamente alla Finanza Personale e alla sua divulgazione.
A questa passione unisce la gestione dei propri investimenti e la creazione di alcune start-up in ambito finanziario.
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Se vuoi leggere la trascrizione dell’intervista la trovi in questo post.
In questo articolo
Ciao Domenico, ti vuoi presentare?
Grazie dell’invito Giovanni. Mi piace condividere i miei investimenti e il mio percorso di vita.
Non lo faccio per vantarmi ma perché spero possa essere uno spunto per qualcuno e il modo di creare una community in cui aiutarsi a vicenda.
Non nasco investitore, mi sono laureato in Ingegneria Meccanica a Torino, città in cui vivo.
Cosa pensi dell’Università?
Non so come sarebbe stata la mia vita senza Università perché non ho la controprova, sicuramente Ingegneria Meccanica ti apre tantissime porte ed è necessaria per tantissime attività soprattutto da dipendente.
La Laurea è importante e ti permette di accedere a posizioni altrimenti irraggiungibili.
L’ Università non potrà però mai insegnarti tutto quello che ti servirà nella vita, ma ti darà la base generica, il modo di ragionare da completare con una formazione continua e con l’esperienza diretta sul campo.
Applicandosi nel lavoro e continuando a studiare si migliora nel settore in cui si opera.
Qual è stato il tuo percorso professionale?
La mia primissima esperienza lavorativa è stata uno stage presso Procter & Gamble nella produzione di assorbenti Lines a Pescara.
Mi sono poi spostato a lavorare in Decathlon facendo il responsabile di reparto, è stata una bellissima esperienza.
Mi era stato assegnato il reparto montagna e sport collettivi-natura che era in perdita.
Durante l’anno in cui l’ho diretto il reparto ha registrato il terzo miglior risultato in Italia.
È un mio grande rammarico aver lasciato Decathlon e lo considero un errore.
Avevo troppa fretta di raggiungere risultati e un’eccessiva fiducia in me stesso, dopo i primi risultati positivi raggiunti.
Ha inciso anche l’ insicurezza di non essere all’altezza e la paura di essere superato da altre persone, pur avendo studiato 5 anni.
Ovviamente sbagliavo perché oggi so che oggi dobbiamo competere sempre con tutti senza paura a prescindere dal titolo di studio.
L’ esperienza successiva è stata in un’azienda locale a Barletta dove mi sono occupato prima di sviluppo prodotti (i.e. scarpe antinfortunistica) e poi di logistica.
Coordinavo diversi uffici dal marketing, alla vendita, alla produzione, al disegno.
Passare da un’azienda multinazionale a un’azienda più piccola e nazionale mi ha creato un po’ di difficoltà quando ho cercato una nuova strada.
La piccola azienda è una grande palestra, ma, a mio avviso, bisogna sempre ricordarsi che passare da un’azienda grande ad una piccola è molto semplice mentre da una piccola è molto più difficile.
Successivamente ho passato due anni molto intensi in FCA a Cassino come Responsabile di Produzione.
Ho cambiato nuovamente città e anche questa disponibilità al cambiamento e a spostarmi ha sempre stimolato la mia crescita.
E’ stata un esperienza incredibile.
Le Aziende Automotive sono molto formative sull’organizzazione del lavoro e utilizzano delle metodologie innovative.
Dopo FCA ho ricevuto tantissime proposte.
Sono passato a lavorare in Faurecia, una multinazionale francese con sede italiana a Terni .
Da responsabile di produzione sono passato a fare il Responsabile di Manutenzione.
Ho dovuto imparare un nuovo mestiere ed è stato fondamentale essere aperto di mentalità.
Terni è bellissima, si mangia bene, ci sono fiere in continuazione nelle vicinanze.
Dopo 1 anno in Faurecia mi è stato proposto di andare a Birmingham come Responsabile della Produzione e Ingegneria.
Ho accettato subito perché volevo fare un’esperienza all’estero.
E’ stata una bellissima esperienza e mi ha permesso anche di migliorare il mio Inglese, una competenza indispensabile per tutti.
In Inghilterra lo stipendio era buono e avevo l’auto aziendale, ma sentivo il bisogno di cambiare perché il lavoro che facevo non mi entusiasmava.
Ho deciso di abbassare il tenore di vita per potermi licenziare.
Sarei rimasto in Inghilterra perché mi trovavo molto bene, ma sono tornato in Italia per via delle condizioni economiche.
In Inghilterra la vita è cara e quando mi sono licenziato era svantaggioso rimanere li.
A Torino ho casa di proprietà, ma non escludo prima o poi di tornare nuovamente all’estero.
Cosa ne pensi del lavoro da remoto?
Mio padre è un ingegnere meccanico, lavora da libero professionista e ha un suo studio in cui avrei potuto tranquillamente lavorare.
Ho deciso di andare in azienda e lavorare in una multinazionale per confrontarmi con più persone e crescere più velocemente.
Oggi però lavoro online e mi trovo molto bene perché riesco a entrare in contatto con tantissime persone.
In azienda mi rapportavo con molti colleghi, oggi però mi posso confrontare con chi voglio.
Comunque penso che una via di mezzo tra le due modalità di lavoro possa essere la migliore.
Hai sempre avuto la tendenza al risparmio?
Inizialmente no, soprattutto nei primi anni di lavoro, spendevo tutto e avevo una mentalità diversa.
Negli ultimi 10 anni ho fatto degli investimenti immobiliari e questo mi ha aiutato.
L’immobiliare inizialmente non era un progetto vero e proprio, non pensavo di Smettere di Lavorare a 40 anni.
Consiglio invece a tutti di farsi due conti, avere un progetto per capire se lo si sta seguendo bene e avere flessibilità mentale perché nella vita le situazioni cambiano e di opportunità ce ne sono davvero tante.
Quando è nata la passione per gli investimenti ?
Inizialmente mi sono dedicato all’immobiliare.
Il mio stipendio medio degli ultimi 10 anni è stato circa 1.500€ al mese, anche se nell’ultimo periodo era molto più alto.
Ho comprato 3 immobili nel tempo grazie ai mutui e la ritengo la miglior decisione della mia vita.
Nella vita ti basta una scelta giusta in mezzo a diecimila scelte sbagliate per cambiartela radicalmente.
Oggi ho 7 monolocali che mi garantiscono una rendita che mi permette di pagare il mutuo e di guadagnare.
Questa scelta mi ha permesso il licenziamento.
La tua esperienza con YouTube?
Io sono partito per gioco, non conoscevo YouTube prima del 2019.
A gennaio mi trovavo in Inghilterra e mi sono messo a guardare video, a luglio ho aperto il mio canale.
Ora è incredibile pensare a come guardare YouTube una sera in albergo mi abbia cambiato la vita.
Ho iniziato a pensare di fare ciò che mi piace partendo da YouTube e coltivando una serie di progetti.
Questo è un lavoro ma è ciò che mi piace fare, non ho l’ansia di guadagnare, non sono costretto a registrare per forza, posso scegliere con chi lavorare e in che orari.
È bellissimo potersi alzare al mattino e fare una bella passeggiata, colazione in totale tranquillità per poi scendere a lavorare in cantina dove mi sono creato l’ufficio.
Il lavoro che avevo prima era pagato bene però mi sono reso conto che non era quello che volevo fare nella vita, non ero felice e ciò che facevo non mi entusiasmava.
Oggi sono entusiasta del mio lavoro!
Apprezzi le collaborazioni?
Sono dell’idea che ognuno è competente in una cosa e che nessuno sa fare tutto.
Non posso essere il migliore in ogni cosa che faccio, avere collaborazione e portare sul canale esperti in settori diversi è un grande valore aggiunto.
Abbiamo una collaborazione con SCM SIM di Claudio Campesi che gestisce un patrimonio molto importante e viene nel canale a spiegare come funzionano gli investimenti.
Nonostante il migliaio di visualizzazioni i suoi contenuti sono di altissimo valore.
Perché i contenuti di qualità non necessariamente spopolano?
Dovremmo chiederlo a chi ci segue!
Uno dei motivi potrebbe essere che il mio contenuto non è mirato a fare visualizzazioni, non ho copertine fighe, titoli clickbait e slogan attraenti.
Mi concentro di più sulla sostanza e il compromesso tra queste cose è difficile da trovare.
Spesso ci viene chiesto qual è l’azienda che fara +100%?, ma il nostro canale non spiega come fare soldi facili, abbiamo una visione di lungo periodo.
A livello comunicativo i nostri contenuti possono risultare pesanti per l’utente medio.
Di positivo c’è la qualità superiore della community che si è andata a creare e il rapporto con il mio pubblico che è per lo più di investitori maturi e con un capitale più alto.
Su TikTok invece faccio un altro tipo di comunicazione, più rivolta al grande pubblico, portando contenuti differenti, lasciando poco spazio alla formazione e con un taglio personale.
Come ti sei formato per investire?
Nell’immobiliare mi sono buttato e ho imparato strada facendo, anche facendo il muratore in prima persona quando necessario.
Sono stato bravo/fortunato a scegliere gli immobili giusti al fine di affittarli.
Mentre io compravo immobili i miei coetanei si indebitavano per avere la casa dei sogni. Invece i miei acquisti erano finalizzati alla Rendita.
Ovviamente anche l’immobiliare è un lavoro e quindi io la gestisco come un’attività imprenditoriale.
Da 2/3 anni a questa parte ho smesso di comprare immobili e quello che ho guadagnato l’ho investito sul Mercato Azionario.
Mi sono formato con libri, seguendo canali inglesi su YouTube e con l’esperienza pratica.
Oggi gestisco un Portafoglio d’investimenti pubblico che uso anche per fare divulgazione, mettendo in pratica ciò che spiego sul canale.
Ogni mese faccio una live in cui parlo delle scelte di investimento e di come ho gestito gli ultimi movimenti di mercato.
Il portafoglio pubblico è quindi uno strumento reale di condivisione in cui vedere sia le operazioni positive che quelle negative.
Da poco sono nati altri progetti anche in collaborazione, come la consulenza finanziaria e una holding d’investimento.
Qual è l’obiettivo della tua Holding d’investimento?
Da oltre un anno ho dato il via a una collana nella quale ogni settimana intervisto un amministratore delegato di un’azienda italiana piccola e poco conosciuta.
Siamo abituati ad investire nelle grandi aziende americane e/o famose, l’idea quindi è stata quella di creare un veicolo che aiuti gli investitori a investire nelle nostre aziende?
Un’azienda non si quota in borsa per moda, ma per raccogliere capitali e ampliare il business, creando lavoro e accrescendo il sistema paese.
Investendo in aziende italiane ci guadagna l’investitore, l’azienda e il Paese.
Il nome della Holding è NewIT ed il nostro slogan è investiamoItalia.
Investiamo in aziende italiane, start-up e aziende che necessitano di finanziamento del debito per aiutare l’economia reale.
L’idea è diventare dei partner delle aziende in cui andiamo a investire.
Per esempio, se investiamo in un’azienda che fa gioielli e che ha bisogno di marketing, la mettiamo in contatto con una del settore pubblicitario in cui abbiamo già investito.
Il nostro ruolo di Holding deve essere non solo guadagnare ma anche dare una mano alle aziende.
Se i miliardi che giacciono nei conti venissero investiti nel nostro paese si creerebbe un circolo virtuoso in cui guadagniamo tutti.
Come si sostiene il tuo progetto?
Oggi il mio progetto non si sostiene.
Da YouTube ricavo 300/400 Euro, pochissimi per le ore che ci impiego e per la qualità che cerco di portare.
Fortunatamente non è il mio mezzo di sostentamento.
È frustrante avere una ricompensa così bassa però la mia è una scelta etica.
Ho aperto un altro canale in inglese in cui pubblico analisi e valutazioni d’aziende, pubblico circa due video a settimana, prima sul canale in inglese e poi in italiano.
Collaboro con CSM SIM per prestare consulenza finanziaria, abbiamo link affiliati di progetti in cui crediamo ed eToro ci dà una ricompensa per chi decide di seguire il nostro portafoglio.
Cerco di portare formazione in continuazione, il canale ha più playlist divise per argomento ed è tutto gratuito.
Collaboro con corsi di terzi e pianifico di farne io stesso, avvalendomi di persone e società già attivi nell’ambito.
Vorrei creare dei corsi specifici e avanzati che danno molto valore all’utente.
In questo ambito è sbagliato pensare che una persona competente e che impegna il proprio tempo possa lavorare gratis.
Penso in alternativa che i video disponibili su YouTube siano sufficienti per il 99% degli investitori e padri di famiglia.
Quanto è importante il dividendo distribuito da un’azienda?
Non bisogna assolutamente investire basandosi esclusivamente sul dividendo.
La scelta del nome del canale penso sia stato un errore clamoroso perché parliamo di investimenti a 360 gradi.
Non ti nascondo che ogni tanto penso di cambiarlo.
Non metterò il mio nome e cognome perché voglio che il progetto non sia legato alla mia persona, ma possa avere un futuro al di fuori di me.
Tornando ai dividendi i petroliferi e bancari danno il 90% di dividendi.
Le FANG ne danno zero, questo perché da una parte hai un settore maturo e dall’altra uno in espansione che necessita di continui investimenti per crescere.
L’investitore è comunque retribuito anche senza dividendo grazie alla crescita del capitale.
Quando investiamo dovremmo quindi focalizzarci sul business model, chiederci se vogliamo davvero essere proprietari di quell’azienda e sceglierla in relazione ai nostri obiettivi finanziari.
Hai investimenti alternativi?
Il mondo degli orologi è affascinante, da ingegnere meccanico mi affascinano i loro meccanismi.
Sono stato in fissa per gli orologi per qualche anno e ne ho comprati parecchi per poi rendermi conto che non sono dei veri e propri investimenti.
Ovviamente ci si possono fare soldi, ma bisogna saperlo fare, anche dal punto di vista commerciale.
In questo momento storico traggo più soddisfazione dall’investire che dal possesso di oggetti.
È una questione di priorità, per il me di oggi non ne vale la pena.
Le case che possiedo, anche se oggi valgono meno, mi garantiscono una rendita, l’orologio no e non è un investimento.
Meglio puntare sulle Rendite o sul Patrimonio?
Secondo me non c’è paragone tra Cash Flow e Net Worth e l’esempio della casa è emblematico.
Quando compri una casa è poco importante il valore che questa avrà tra 10 anni, ma è più importante il Cash Flow che ti garantirà subito.
E’ con quello che paghi il mutuo.
Se l’affitto non è maggiore del mutuo ti stai impoverendo, se invece sei in guadagno con quei soldi potrai fare nuovi investimenti che ti garantiranno nuove rendite in un circolo virtuoso.
Se tra 20 anni la casa valesse anche solo 1 Euro me la sarei ripagata con soldi non miei e avrei guadagnato mensilmente dalla differenza tra quanto incassato con l’affitto e la rata di mutuo.
Cosa ti ha insegnato la pandemia?
Per me, senza offesa per nessuno, è stato per fortuna un ottimo periodo.
Sono stato due mesi a casa in cassa integrazione, lì ho capito che volevo cambiare la mia vita e l’ho fatto.
Quest’anno ho sviluppato tanti progetti e collaborazioni, sono finalmente felice di ciò che faccio.
Per fortuna ci sono anche esperienze positive!
Le risorse consigliate da Domenico
Come Libri consiglio:
- Padre ricco padre povero di Robert Kiyosaki,
- Il milionario della porta accanto di Thomas J. Stanley e
- One Up on Wall Street di Peter Lynch.
Ci sono poi molti canali formativi su YouTube molto validi.
Seguo Sven Carlin, Aswath Damodaran, Gianluca Ranieri Bandini, Pasquale di Io Risparmio, Marco Casario, Preston Pysh e Colazione a Wall Street.
Ricordo comunque la necessità di mettere tutto in discussione e avere spirito critico.
I contatti di Domenico
Link al Sito di Domenico Vivere di Dividendi https://www.viveredidividendi.it/
Canale YouTube Vivere di Dividendi – https://www.youtube.com/channel/UCEFnszu51N92YSj_gjYk1RQ
Se preferisci ascoltare la versione audio originale di questa intervista a Domenico Doronzo di Vivere di Dividendi la trovi su YouTube, Spotify, Apple Podcast, Google Podcast.
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