In tempi di crisi parlare di downshifting forse è un po’ fuori moda, può sembrare provocatorio e, per chi non ha un lavoro, addirittura offensivo. Tuttavia il downshifting è, a mio avviso, una delle possibili soluzioni alla crisi e si pone nella via della “decrescita serena” che potrebbe portare tutti a vivere meglio, distribuendo anche più equamente le risorse.
Downshifting è il termine inglese che significa “scalare la marcia”
e quindi implica per chi lo sceglie un cambiamento di vita verso uno stile più semplice caratterizato dalla ricerca di equilibrio tra benessere interiore, fisico e lavoro.
Lavoriamo spesso molto, guadagnando poco e investendo tutti i nostri averi in vacuo materialismo e in stress; perchè non rallentare e magari rinunciare a qualche euro a fronte di un po’ di tempo libero?
Perchè viviamo in città affollate, passiamo ore in macchina per recarci al lavoro e dedichiamo pochissimo tempo a noi stessi e a chi ci sta vicino?
Il tempo è la risorsa scarsa che, se recuperata, può permetterci di migliorare notevolmente la qualità della nostra vita.
Fare downshifting può significare qualcosa di diverso nella vita di ognuno e senza porsi in attegiamenti estremi si può tradurre in una richiesta di part time, in un trasferimento in una città più piccola, in un cambio di lavoro o nelle modalità di effettuazione dello stesso. Quanto perso economicamente può anche essere compensato, perchè il tempo recuperato può servire a eliminare parte dei soldi che spendiamo in baby sitter, colf, badanti, vestiti costosi, inutili gadget, et cetera. Nel tempo libero possiamo dedicarci a lavori manuali in casa, a cucinare meglio evitando di uscire a cena tutte le sere, a coltivare un orto. Se ci pensiamo bene possiamo vivere in maniera un po’ più simile a quella di molti dei nostri genitori a cui in fondo non mancava nulla.
Forse anche le aziende prima o poi elogeranno il downshifting e magari premieranno forme di telelavoro anche parziale, ma forse questa è solo un’illusione o si tradurrà in qualche esperimento di succeso, ma isolato se non vi sarà un intervento pubblico o una richiesta forte dei lavoratori.
E voi avete mai pensato di diventare downshifter?
Buongiorno, tra gli obiettivi che ci siamo posti in questi ultimi mesi vi è anche una sorta di "downshifting", ossia liberarsi di tutte quelle spese e complicazioni della vita superflue.
Credo tuttavia si pongano molti ostacoli, come per esempio nel tipo di lavoro, che nella maggioranza dei casi ci lega ad un determinato luogo e a determinati orari, con poca libertà di limitare, per esempio, gli spostamenti.