Ognuno di noi, soprattutto se ha studi economici alle spalle e se lavora in ambito economico finanziario, prima o poi, si trova con la tentazione di investire in Borsa e spesso cade vittima di IPO o di azioni che alternano fasi di salite vorticose a discese spettacolari.
In effetti la teoria è semplice e dice che l’investimento nel mercato azionario è una valida asset class, ossia un’alternativa di investimento finanziario in cui impiegare i propri capitali. Io stesso investo in Borsa ma devo dire che negli anni ho iniziato a guadagnare solo quando ho imparato anche a capire gli estremi limiti del mercato azionario.
In sintesi con questo post voglio dirti che puoi investire in Borsa solo se ne capisci i limiti e anche i giochi non pienamente corretti e talvolta destinati solo ad arricchire le cosiddette mani forti che controllano il mercato.
Ne faccio un elenco non esaustivo perché io stesso a volte inciampo in titoli e azioni sbagliate e quindi è possibile che mi sfugga qualcosa.
Questo perché la Borsa ha molti limiti e in sostanza per non farti troppe illusioni devi sempre pensare che non vi sono affari gratis e che, se anche vi fossero, vi sarebbe sicuramente qualcuno più veloce di te ad individuarlo.
Ma quali sono i limiti della Borsa?
Quotazione
Già il processo di quotazione va guardato con occhio critico e la domanda è scontata: perché un’azienda virtuosa dovrebbe decidere di raccontare a tutti i propri segreti a tutti e sostenere dei costi per la quotazione e successivamente annuali molti alti. Non potrebbe più facilmente finanziarsi in banca?
Innanzitutto vi consiglio sempre di distinguere tra OPV e OPS ossia se il processo di quotazione avviene attraverso la vendita di azioni (OPV) oppure attraverso l’aumento di capitale finalizzato all’ingresso di nuovi azionisti (OPS).
Devi quasi sempre (almeno che a vendere non sia lo Stato o un’azionista che ne ha una ragione particolare) diffidare delle OPV, mentre l’OPS potrebbe anche essere un modo nobile per coinvolgere nuovi azionisti, dare più visibilità ad un’azienda e finanziare la crescita a costi inferiori rispetto al finanziamento bancario.
In ogni caso chiediti sempre perché vi vogliono vendere un’azienda e se vi può essere un affare o un bidone nascosto.
Asimmetria Informativa
Gli economisti parlano di asimmetria informativa per indicare il fatto che tra investitori e management/proprietà dell’impresa vi è un gap informativo che fa si che quest’ultimi abbiano informazioni privilegiate che gli consentono di trarre vantaggio da particolari eventi.
Ovviamente avere informazioni riservate e sfruttarle è reato, tuttavia sarebbe innegabile pensare che chi controlla o lavora nelle aziende non sfrutti le informazioni in suo possesso per avvantaggiarsene.
Solitamente non vi sono quindi affari a buon mercato per lunghi periodi.
Controllo
Uno degli aspetti che non amo della Borsa è relativo al fatto che il piccolo azionista non conta nulla e quindi non decide nulla.
Un esempio è l’assegnazione gratuita di azioni a manager e dipendenti.
Quest’operazione riguarda quasi sempre le aziende quotate e quando vedo queste pratiche utilizzate in maniera indiscriminata penso che davvero venga tradita la mia fiducia e vengano distribuiti i miei soldi.
Distribuzione dividendi
Le aziende che si quotano in Borsa almeno in Italia sono portate a distribuire dividendi, ma se un’azienda distribuisce dividendi sottrae risorse alla crescita. Io non sono d’accordo, ma la gran parte delle imprese vendono la distribuzione dei dividendi come un’azione virtuosa e hanno bisogno di distribuire per essere benevisi dagli investitori.
Volatilità
Infine la Borsa espone ad alta volatilità quindi se non sei pronto a guadagnare e perdere tutto in giornata, la Borsa non fa per te.
Se vuoi approfondire i pro e contro dell’investimento in Borsa, leggi questo articolo.
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