Se vuoi investire non puoi prescindere dal saper leggere un Bilancio.
E sai cosa?
La maggior parte delle persone e anche degli investitori non è in grado di farlo.
Perché in effetti il Bilancio è un po’ ostico e la materia non è delle più avvincenti.
Ma un’impresa senza numeri non ha alcun valore.
Ci sono bellissime idee che non realizzano profitti.
Molte imprese hanno fatturati in crescita, ma bilanci pessimi.
Molte imprese sono in utile, ma non nella gestione caratteristica.
Ecco perché per valutare un’impresa è fondamentale vederne i numeri e valutarli.
Ovviamente il bilancio d’esercizio ha un limite fondamentale.
I dati in esso contenuti sono gestiti dall’impresa in modo da raggiungere una certa finalità.
Quindi, anche nel rispetto delle regole, ogni azienda cercherà sempre di dare la migliore immagine di sé.
In altri casi cercherà addirittura di ridurre al minimo l’utile per ridurre l’imposizione fiscale.
In ogni caso, quando vuoi analizzare i fondamentali di un progetto, resta imprescindibile saper leggere un bilancio.
E lo è diventato anche per te, se come me, hai interesse nel Crowdfunding e nella Borsa.
Molti utilizzano l’Analisi Tecnica per investire in Borsa.
Osservano cioè i grafici e cercano di trarne delle conclusioni.
Non voglio discutere dell’efficacia di queste tecniche, ma solo dirti che puoi anche guardare le Bande di Bollinger, l’RSI, la media mobile, ma non devi mai dimenticarti del Bilancio e degli Indici di Bilancio.
In questo articolo
Come funziona un bilancio?
Non voglio entrare nei dettagli delle singole poste, ma solo darti qualche elemento per leggere il bilancio.
Un bilancio si compone di Conto Economico e Stato Patrimoniale, Nota Integrativa e Relazione sulla gestione redatta degli amministratori.
Il Conto Economico riporta Costi e Ricavi imputati secondo il criterio di competenza.
Significa che vengono riferiti a ciascun anno i costi e i ricavi che si riferiscono a quel determinato anno.
La differenza tra Ricavi e Costi restituisce l’utile di esercizio.
Nella lettura del bilancio dovresti sempre capire se l’utile o la perdita sono la conseguenza della gestione caratteristica/ordinaria d’impresa, oppure il risultato della gestione finanziaria o addirittura straordinaria.
Ovviamente un’impresa dovrebbe realizzare un risultato positivo nella gestione caratteristica o comunque svolta con continuità.
Lo Stato Patrimoniale riporta invece nell’attivo gli investimenti effettuati dall’impresa distinguendo tra investimenti immobilizzati, ossia a medio/lungo termine e investimenti correnti ossia destinati a trasformarsi in liquidità entro 12 mesi (attivo circolante).
Al Passivo invece troverai le fonti attraverso cui si finanzia l’impresa distinguendo tra:
- Patrimonio Netto ossia i Mezzi Propri dell’impresa;
- Mezzi di terzi suddivisi tra Passivo Consolidato, ossia debiti a medio/lungo termine e Passivo corrente ossia debiti da saldare entro 12 mesi.
La Nota Integrativa e la Relazione sulla gestione completano il bilancio e restituiscono dati di dettaglio sulle singole poste di bilancio e indicazioni sulle prospettive future.
Quali indici calcolare per leggere il bilancio?
Perché calcolare degli indici?
Il calcolo degli indici è utile perché permette di razionalizzare e semplificare la lettura del bilancio.
Permette anche di poter effettuare un confronto tra differenti imprese e di valutare la dinamica evolutiva della singola impresa nel corso del tempo.
Gli indici di sviluppo
Innanzitutto per capire se un’impresa è in saluta potrai verificare se il fatturato è in crescita, calcolando il tasso di variazione del fatturato.
In formula:
(Fatturato anno in corso – Fatturato anno precedente)/Fatturato anno precedente
Per dare un maggiore senso al risultato potresti/dovresti confrontare la crescita con quella dei concorrenti dell’impresa oggetto di valutazione.
Oltre all’aumento del fatturato potrai verificare i tassi di variazione di altre voci, come il capitale investito, i mezzi propri…
Gli indici di solidità
Per Solidità dell’impresa si intende la capacità dell’impresa di perdurare nel tempo, contando sulle proprie risorse.
In questo ambito rilevano il:
- Grado di Indebitamento ossia il rapporto tra mezzi propri e mezzi di terzi;
- il Margine di Struttura ossia la differenza tra mezzi propri e attivo fisso netto.
Più un’azienda è indebitata, più dipende da terzi e quindi soggetta al cambiamento nelle scelte di soggetti che sono esterni all’impresa.
Nell’ambito del debito bisognerebbe in realtà distinguere tra debito a medio/lungo termine e indebitamento corrente, laddove il debito consolidato è vincolato per più a lungo all’impresa e quindi più stabile.
In termine di struttura sarebbe importante mantenere una certa corrispondenza tra patrimonio netto e immobilizzazioni e quindi tra fonti e impieghi vincolati per più di 12 mesi.
Gli indici di liquidità
Un’azienda è liquida se ha abbastanza soldi per far fronte ai propri impegni.
Quindi per verificare se ha problemi di liquidità, ti basterà verificare se la differenza tra attivo circolante e passivo corrente è positiva.
Più alta è la differenza, più l’impresa ha soldi in cassa o impieghi trasformabili in cassa che le permettono di far fronte ai debiti a breve termine.
Per verificare la liquidità di un’impresa potresti anche calcolare la durata media dei crediti e dei debiti, dividendo le vendite/acquisti per crediti/debiti verso clienti/fornitori.
Incassare subito i propri crediti e ritardare il pagamento dei propri fornitori è ovviamente un indice di forza della nostra impresa.
Gli indicatori di redditività
Per calcolare la redditività potrai calcolare il ROI e il ROE.
Il ROI (Return on Investment) è dato dal rapporto tra Reddito Operativo e Capitale investito ed esprime quanto rende il capitale investito in azienda. E’ quindi indipendente dalle scelte finanziarie dell’impresa.
IL ROE (Return on Equity) esprime invece il rendimento del capitale proprio. E’ espresso dal rapporto tra utile netto e mezzi propri.
Dovrebbe essere almeno pari al tasso degli investimenti Privi di Rischio maggiorato di un premio per il rischio specifico dell’impresa.
I due indici sono collegati e per far crescere il ROE potrai far crescere il ROI o semplicemente indebitarti ottenendo sul capitale preso in prestito un rendimento superiore al tasso di interesse pagato sui mezzi di terzi.
Conclusioni
Ovviamente la redditività è importantissima e forse è l’indicatore più importante perché se un business non è redditizio non può perdurare nel tempo.
Un’impresa per essere efficiente deve essere tuttavia anche solida, liquida e sempre in crescita.
Gli indici ovviamente vanno letti in un’ottica storica, settoriale e congiunturale.
Va infatti apprezzato il trend e il valore assunto dai vari indici nei vari anni e l’eventuale miglioramento/peggioramento.
I risultati vanno poi considerati in relazione a quanto ottenuto dalle altre imprese del settore e sulla base del trend generale dell’economia in cui ci troviamo.
Le imprese migliori conseguono ottimi risultati anche in fase di crisi che solitamente colpisce le aziende meno strutturate e più deboli.
Ovviamente gli indici vanno valutati anche in relazione allo Stato del ciclo di vita dell’impresa.
Una start up ovviamente avrà degli indicatori rispetto ad un’impresa consolidata e operante in un settore maturo.
Se ti piace questo tema e vuoi approfondire ti consiglio di provare a leggere qualche bilancio così per esprimere le tue opinioni sulle imprese non ti affiderai più alle candele giapponesi o al tuo proverbiale intuito, ma all’analisi dei fondamenti dell’impresa.
Ti suggerisco anche di visitare il sito di Aswath Damodaran, professore della Stern School of Business della NY University, vero Guru in tema di analisi di bilancio e valutazione d’impresa.
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