In questo articolo
Si sente sempre dire che l’investimento azionario nel lungo periodo sia conveniente. Tale affermazione mi ha sempre lasciato molto perplesso e se da una parte è vero che l’investimento in azioni è sicuramente uno dei cardini con cui si deve confrontare ogni investitore è vero anche che esso espone ad alti rischi a cui solo un investitore attento può sottrarsi.
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Palazzo Mezzanotte – Borsa Italia |
Cosa sono le azioni?
Le azioni rappresentano, in una società di capitali, una quota del capitale della società. Sono quindi dei titoli trasferibili che conferiscono la qualifica di azionista o socio.
Vi sono diverse forme di azioni con diverse caratteristiche in termini di rendimento e poteri in assemblea dei soci, laddove quelle più comuni e con pieni diritti sono le azioni ordinarie.
Cosa è la Borsa?
I mercati azionari, anche detti Borsa Valori, rappresentano un luogo virtuale con regole rigide prefissate in cui vengono scambiate le azioni delle società che decidono di quotarsi.
Le società che si quotano devono rispettare alcuni requisiti e sono soggette ad obblighi di informativa e costante reporting ai singoli investitori. In particolare, rispetto ad una società non quotata, devono pubblicare reporting periodici e informare il mercato su operazioni che possano influenzare l’investimento.
Esistono diversi mercati in termini di requisiti, tipologia di azioni scambiate, aziende ammesse.
In Italia ad esempio esistono:
- il mercato principale detto MTA, Mercato Telematico Azionario;
- il mercato AIM (Alternative Investment Vehicles) dedicato alle piccole medie imprese in crescita.
I pro e i contro dell’investimento in Borsa
Vi sono molti PRO nell’investire in Borsa e in particolare il principale vantaggio è quello di poter diventare potenzialmente soci di un’azienda in cui altrimenti non sarebbe possibile investire.
Virtualmente in questo modo si può diventare soci di aziende virtuose e raccogliere i frutti della crescita sul medio periodo che può essere anche molto marcata in alcuni settori.
Per le aziende ovviamente la quotazione è un modo di aumentare il proprio capitale e quindi avere a disposizione mezzi e risorse fresche per investire in progetti con rendimenti interessanti.
Questa la teoria, ma la pratica nasconde molti CONTRO che un investitore non deve sottovalutare.
Innanzitutto spesso la quotazione in borsa viene utilizzata per monetizzare un investimento e uscire dal capitale di un’azienda che non garantisce in prospettiva crescita e reddito.
Tecnicamente si chiama OPS l’offerta pubblica di azioni di nuova sottoscrizione, mentre si chiama OPV l’operazione di vendita delle azioni già esistenti di una società. In questo secondo caso significa che qualche azionista sta vendendo. Di solito non si vende un investimento particolarmente redditizio, quindi diffidate delle OPV.
Un altro aspetto negativo della Borsa è il suo costo. Costa la quotazione, ma costa anche il mantenimento nel mercato e questo non può che alla fine riverberarsi sui costi che un’azienda deve sostenere.
Un altro aspetto controverso della quotazione è che, nonostante l’investimento, non vi è possibilità per il singolo azionista di controllare il proprio investimento. Intendo dire che i singoli azionisti raramente intervengono in assemblea e anche se lo fanno non hanno alcun potere sullo sviluppo aziendale e sul controllo delle decisioni. Spesso vengono assunte anche decisioni contrarie a quelle legate agli interessi dei singoli investitori, come ad esempio l’assegnazione di azioni, di stock option, la politica di distribuzione dei dividendi, et cetera.
Quali sono i rischi dell’investimento in Borsa?
Come comprare azioni?
Non è molto difficile comprare azioni, basta avere un dossier titoli e con il proprio concorrente si possono comprare le azioni su praticamente qualunque mercato mondiale.
Il costo varia da mercato a mercato, ma in ogni caso ormai è molto semplice sia per un’azienda quotarsi all’estero, sia per un investitore comprare azioni in qualunque parte del mondo.
Come sono tassate le azioni?
Le plusvalenze sulle azioni, ossia la differenza positiva tra prezzo di vendita e prezzo d’acquisto, e i dividendi erogati dalle singole aziende sono tassati al 26%.
L’investimento azionario è altresì soggetto alla Tobin Tax nella misura dello 0,10% sul valore degli acquisti effettuati.
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