Il denaro si muove velocemente e non smette mai di girare sui mercati saltando alla ricerca di una giusta remunerazione. Nel 2022, con l’aumento dei tassi e dei prezzi, il prezzo dei Bond ha registrato un bel CRASH portando rovinose perdite a chi aveva investito (specialmente) in obbligazioni con scadenze lunghe. Chi lo avrebbe mai detto che fosse possibile perdere più del 30% sul mercato obbligazionario?
Invece eccoci qui.
La dinamica in realtà è normale perché, come vedremo nell’articolo, il prezzo del Bond è strettamente legato al corso dei tassi.
Come sappiamo, nel corso del 2022 le Banche Centrali hanno alzato ripetutamente i tassi per contenere l’inflazione.
Questo ha portato alla discesa del prezzo dei Bond già emessi.
Non è peraltro detto che gli aumenti dei tassi siano terminati.
Cosa fare quindi con i Bond?
Non sono più un’asset class sicura?
E’ arrivato davvero il momento di puntare su questa asset class così bistrattata sino ad oggi?
Vediamo in questo articolo cosa sono le obbligazioni, come funzionano e perché comprarle?
In questo articolo
Cosa sono le Obbligazioni
I titoli obbligazionari sono costituiti da certificati di uguale valore nominale e con uguali diritti, che rappresentano una frazione di un’operazione di finanziamento.
In sostanza rappresentano un Titolo di Debito, emesso da uno Stato o da un’impresa (i.e. Obbligazioni Corporate) per finanziare la propria attività.
Permettono al risparmiatore di partecipare al finanziamento di un soggetto, che si obbliga alla restituzione del proprio debito ad una determinata scadenza e al pagamento di interessi su base regolare (CEDOLA).
Si distingue tra Obbligazioni:
- a tasso cedolare fisso, in cui la cedola rimane fissa per tutta la durata;
- zero coupon, in cui non viene staccata alcuna cedola, ma il rendimento deriva dalla differenza tra il valore di rimborso e il prezzo d’acquisto;
- a tasso variabile, con cedole variabili in funzione di un determinato parametro.
Le obbligazioni sono spesso quotate, ciò permette di comprare e vendere tale strumento, senza l’obbligo di tenerlo fino a scadenza.
Alla data di scadenza è predeterminato l’importo che si riceverà dal debitore.
Questo è probabilmente, oltre alla distribuzione di CEDOLE, il motivo per cui molti investitori considerano i titoli obbligazionari e in generale i titoli a reddito fisso uno degli asset preferiti.
Le obbligazioni sono senza rischio?
Nei mercati finanziari, e non fa eccezione il segmento obbligazionario, non si compra rendimento, ma solo rischio.
Il rendimento rappresenta quindi la remunerazione per il rischio che si sta assumendo.
E quindi la valutazione di un titolo obbligazionario deve essere conseguenza di un’analisi che includa un esame congiunto di diversi elementi di criticità quali:
- Rendimento (TRES/Yield);
- Struttura finanziaria del titolo (presenza di opzioni/clausole);
- Esposizione al rischio di tasso di interesse (Duration);
- Solidità finanziaria dell’emittente (Rating);
- Negoziabilità su mercati regolamentati e liquidità del titolo (spread bid/ask).
La sofisticazione delle nuove emissioni e lo sviluppo del mercato obbligazionario hanno aggiunto rischio a questo mercato, che rimane più sicuro di quello azionario ma assolutamente non privo di rischio.
Quindi vanno valutati i singoli strumenti e in particolare va messa in conto la possibilità che il prezzo dell’obbligazione possa oscillare prima della scadenza specialmente per le obbligazioni zero coupon e quelle con durata maggiore.
Perché il prezzo di un’obbligazione oscilla?
I prezzi di un’obbligazione oscillano al variare di alcuni fattori che ne determinano la valutazione.
Ovviamente per il potenziale acquirente un prezzo più basso significa poter godere di un rendimento più alto, mentre un prezzo più alto abbassa il rendimento misurato come somma tra le cedole periodiche e la differenza tra prezzo d’acquisto e prezzo di rimborso.
Ipotizziamo un valore nominale della singola obbligazione di 100 Euro, un tasso di interesse annuale del 10% e una scadenza a 20 anni.
Questo significa che sto comprando 100 Euro di debito di una società e che riceverò ogni anno 10 Euro di interessi per 20 anni.
E’ evidente che, qualora i tassi offerti dalle nuove obbligazioni emesse sul mercato (a parità di rischio) fossero inferiori, tutti vorrebbero comprare la mia obbligazione e viceversa.
Per la legge della domanda/offerta quindi, i prezzi si aggiustano automaticamente al variare dei tassi.
Da un punto di vista matematico se preferisci il valore di un’obbligazione deriva dall’attualizzazione dei flussi di cassa futuri (i.e. cedole e rimborso).
All’ aumentare dei tassi, i flussi futuri valgono meno e questo incide in particolar modo sui titoli a maggiore durata.
I prezzi e i tassi si muovono quindi sempre in direzione opposta (almeno per i Bond a tasso fisso).
Il rischio di Duration
La relazione inversa tra i movimenti dei tassi di interesse e il prezzo dei titoli obbligazionari comporta il cosiddetto rischio di tasso d’interesse.
Tale rischio corrisponde al fatto che l’investitore, in una situazione caratterizzata da un aumento dei tassi di interesse vede diminuire il valore dei titoli e quindi è esposto al rischio di incorrere in perdite in conto capitale qualora debba vendere il titolo prima della scadenza.
E’ quello che sta succedendo proprio ora sui mercati.
E’ evidente che il rischio è maggiore per le obbligazioni lunghe in cui, per non incorrere in perdite in conto capitale, è necessario detenere il titolo più a lungo.
Tuttavia la sensibilità dei prezzi delle obbligazioni alle variazioni dei tassi non dipende solo dalla vita residua, ma anche dalla distribuzione nel tempo dei pagamenti.
A parità di vita residua, un titolo che paga cedole espone l’investitore a un rischio legato ai movimenti dei tassi inferiore rispetto a un titolo senza cedole (i.e. zero coupon).
Un indicatore che sintetizza tutte le caratteristiche e le prestazioni attese di un titolo obbligazionario e del relativo contributo alla determinazione del prezzo è rappresentato dalla durata media finanziaria (i.e. duration).
La duration (tramite la duration modificata) permette di quantificare dal punto di vista numerico la sensitività del prezzo di un titolo obbligazionario a seguito di una variazione dei tassi di interesse.
Grazie alla duration è possibile quindi prevedere come cambierà il prezzo del titolo obbligazionario al variare dei tassi di interesse.
In definitiva i titoli con duration più elevata sono più rischiosi perché possono subire maggiori oscillazioni di prezzo a seguito di variazioni di tassi di interesse.
Perché comprare le obbligazioni?
Dopo aver compreso che le obbligazioni possano oscillare, anche nella loro versione a reddito fisso, vediamo se abbia senso comprarle.
Per gli Italiani le obbligazioni, soprattutto i Titoli di Stato, hanno costituito l’investimento principe per anni.
Hanno anche regalato ottimi rendimenti soprattutto se comprate con scadenze lunghe.
Negli ultimi anni avevano tuttavia perso il loro appeal e, in un contesto di tassi a zero, il denaro si era riversato ampiamente sull’azionario.
E’ quindi opinione abbastanza comune che investire nelle obbligazioni quando i tassi sono molto bassi, esponendosi soprattutto su lunghe scadenze, possa non essere opportuno.
In questo caso è matematico che prima o poi i rendimenti tornino a salire e i prezzi a scendere.
Vediamo invece perché quando i tassi salgono può diventare interessante.
Le obbligazioni hanno un minor rischio rispetto all’azionario perché permettono una garanzia di rendimento, se portate a scadenza.
Resta la possibilità di perdita totale di fronte al fallimento dell’emittente, ma questo rischio può essere gestito con una buona selezione degli emittenti o tramite l’investimento su indici, anche grazie agli ETF.
Ovviamente bisogna sempre comprendere il proprio Orizzonte Temporale, allineando appunto tale orizzonte con la durata degli strumenti.
Tuttavia quando i prezzi sono bassi e i rendimenti tornano a salire è possibile ottenere un rendimento dai propri investimenti talvolta addirittura più alto di quello azionario.
Ovviamente è sempre importante guardare alla durata, alla duration e al nostro orizzonte temporale e allineare tali fattori.
Possono essere interessanti soprattutto in una fase della vita in cui si inizia a pensare alla rendita del proprio capitale.
Tuttavia in determinati momenti storici e per un investitore prudente possono interessare tutti offrendo rendimento, certezza e stabilità.
Ma anche in un contesto di aumento dei tassi e dell’inflazione?
In un contesto come quello attuale, non è immediatamente prevedibile quale sarà l’andamento dei tassi e soprattutto come reagirà l’inflazione alle politiche delle varie Banche Centrali.
Insomma nessuno sa di quanto effettivamente saliranno i tassi e quali saranno le politiche della FED e della BCE e soprattutto i risultati.
Tuttavia oggi le obbligazioni a breve (3-5 anni) sono tornate a offrire rendimenti positivi e possono essere un buono strumento per investire la liquidità, in alternativa a conti deposito e simili.
Sulle lunghe durate (10 anni e oltre) il rischio cresce molto, ma i rendimenti iniziano a essere interessanti anche se, secondo me, è ancora prematuro puntare sulle lunghe scadenze.
Quando si investe in un titolo così a lungo raggio è difficile fare una previsione sull’andamento dell’economia e dei mercati.
Ecco perché vale sempre la logica del portafoglio e magari di un ingresso graduale e differito nel tempo anche su questi strumenti.
In questo modo si potrà beneficiare di eventuali rialzi ulteriori dei tassi portandosi comunque a casa rendimenti in linea con quelli da noi desiderati.
Quando investire in Obbligazioni
Fino allo scorso anno le obbligazioni avevano praticamente perso qualunque appeal.
I rendimenti nulli avevano portato i pochi amanti dello strumento a puntare su scadenze lunghe per ottenere un minimo di rendimento.
Tutti gli altri hanno ignorato questo mercato.
Purtroppo le persone che hanno continuato a investire sono quelle che stanno perdendo maggiormente ora con il rialzo dei tassi.
Per tutti gli altri questa situazione resta una opportunità per inserire un asset paziente e più sicuro delle azioni in portafoglio.
In questo articolo, abbiamo tuttavia visto che le obbligazioni non sono prive di rischio soprattutto se non tenute sino a scadenza e qualora abbiano rendimenti variabili.
Il mercato obbligazionario è infatti sempre più complesso e ha regalato recentemente brutte sorprese agli investitori di lungo corso.
Questo potrebbe cambiare e penso sia arrivato il momento di guardarle con attenzione, soprattutto nei prossimi mesi qualora i rendimenti continuassero a salire.
Vediamo cosa succede e fammi sapere cosa stai facendo per costruire il tuo miglior portafoglio.
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