Francesco Casarella è uno dei migliori formatori e divulgatori in ambito finanziario e ha scritto un bel libro: Da Zero a 100.000 Euro, edito da Hoepli, per raccontare i suoi primi 35 anni e le sue solide basi finanziarie. Ne voglio parlare in questo articolo raccontandoti cosa mi è piaciuto e cosa ho imparato da questo volume dedicato a chi come me e come te vuole investire in maniera consapevole.

Di alcuni libri mi piace fare delle recensioni che sono dei veri e propri riassunti, ma del libro di Francesco preferisco lasciarti l’emozione della scoperta perché in fondo oltre ad essere un manuale è il racconto di un’esperienza.

Francesco ha 35 anni ma si confronta con i mercati da anni e si distingue per competenza e professionalità.
Nel libro si racconta come un investitore normale, ma molto curioso e con risultati che vanno al di là della media.
Non mostra conti milionari, ma una costanza e una visione ottimistica sul medio-lungo termine che dà sicurezza e aiuta tutti a mettere nella giusta prospettiva gli eventi negativi che ogni tanto occorrono.
Non racconta una storia straordinaria, ma è eccezionale nella sua ordinarietà.
Tutti potremmo raggiungere i risultati di Francesco, ma in pochi riusciamo.
Tutti vorremmo fare gli investitori, ma poi ci spaventiamo alla prima discesa dei mercati.
Ti voglio raccontare cosa ne ho tratto io e perché lo reputo una buona e solida lettura.
Ma innanzitutto ti lascio il link ad Amazon se volessi comprare il libro.
In questo articolo
Chi é Francesco Casarella
Francesco Casarella è nato a Trieste, ma vive a Madrid, città da cui dirige la sezione italiana del sito Investing.com, società a cui è approdato dopo una decennale esperienza nel mondo bancario.
Francesco da anni è una delle persone più autorevoli del mondo della Finanza Personale e degli investimenti.
Ha un suo progetto di educazione finanziaria (Colazione a Wall Street), un podcast, un gruppo telegram e una newsletter dedicata ai consulenti finanziari.
Partecipa come speaker a molti eventi live e ha partecipato come ospite anche a Una Birretta con nell’episodio n. 30
Concetti interessanti
Come detto non voglio fare un riassunto del libro di Francesco ma solo dirti quali sono i concetti che mi hanno fatto riflettere.
Non sono concetti per me nuovi, ma egualmente mi hanno fatto ripensare ad alcune scelte.
Asset Allocation strategica vs Asset Allocation tattica
Quando investi pensi in maniera strategica a quali sono i tuoi obiettivi e le asset class che ti possono permettere di raggiungerli, o ti adatti alle fasi di mercato cercando di performare al meglio secondo la tua visione contingente?
In questa differenza sta la differenza tra Asset Allocation strategica e tattica.
Devo dire che questo concetto è molto importante quando si costruisce un portafoglio per il lungo periodo in cui l’asset allocation strategica diventa fondamentale.
Questo unitamente alla selezione di asset class che ci permettono di catturare i rendimenti che il mercato offre.
Infatti la maggior parte degli investitori non dovrebbe puntare a battere il mercato, ma tendere ad almeno performare come il mercato.
Questo significa in alcuni momenti dover sopportare perdite molto consistenti.
E’ per questo che può essere utile una buona diversificazione che riduca i drawdown di portafoglio e ci permetta di gestire più facilmente le fasi di volatilità.
C’è una frase più volte ripetuta nel libro che suona più o meno così: la maggiorparte degli investitori dice a parole di essere disposta ad accettare anche alte volatilità, ma quando perde anche solo il 10% si spaventa e fugge.
Onestamente non penso che fuggirei con un 10% di perdita, ma se il portafoglio che gestisco in autonomia dovesse aumentare di valore e la perdita divenisse più importante, cosa fareI?
Pensa cosa ti succederebbe se domani dovesse ripetersi una perdita del 57,7% come quella occorsa nel periodo da ottobre 2007 a marzo 2009.
Immaginiamo di aver finalmente raggiunto un portafoglio di 100.000 Euro e vedere lo stesso ridursi a meno della metà.
Cosa faresti?
Lo hai considerato quando affermi tranquillamente di voler mantenere un‘allocazione 100% azionaria?
Ecco io non ne sono così più sicuro e non escludo di inserire, dal prossimo mese, una piccola porzione di obbligazionario nel mio portafoglio.
Non sono ancora sicuro se seguirò anche la strada della rendita o se sceglierò un ETF ad accumulazione.
Per ora, complice anche la lettura del libro ho in watchlist questo ETF: Xtrackers II Global Govern. Bond UCITS ( LU0908508731).
Non penso sia finita la salita dei tassi, ma in una logica di diversificazione e in un piano di accumulo penso possano rientrare perfettamente anche le obbligazioni.
Aiuterebbero a dare stabilità riducendo le perdite in caso di ribassi importanti dei mercati.
Permanent Portfolio
Francesco Casarella nel libro parla di quei portafogli disegnati per performare bene in tutte le situazioni.
In particolare parla del portafoglio permanente di Harry Browne costituito dai seguenti asset:
- 25% Azionario Globale;
- 25% Obbligazionario Globale;
- 25% Monetario;
- 25% Oro.
Questo portafoglio ha il vantaggio di avere una diversificazione efficace e quindi una volatilità contenuta.
Diciamo che non è mio interesse eliminare del tutto le perdite dall’investimento perché questo va a penalizzare i rendimenti complessivi.
Tuttavia ci sono effettivamente delle allocazioni di portafoglio che permettono di fare bene anche quando i mercati scendono.
Generalmente questi portafogli hanno un andamento meno brillante di un portafoglio 100% azionario, ma in ogni caso dei rendimenti molto rispettabili.
Danno anche la giusta tranquillità all’investitore di lungo periodo.
Un’allocazione e un concetto simile è quello espresso dall’All Weather Portfolio di Ray Dalio.
Diciamo che quel 25% di liquidità non è proprio quello che mi piace in questo momento in cui mi sento di rischiare un po’ di più ma ne capisco la logica.
I dettagli contano
Nella strada verso i 100.000 i dettagli giocano una loro parte importante e a volte, anche delle piccole cose che trascuriamo, possono contribuire a rendere la strada in discesa.
Quest’anno ho trasferito circa 22.000 Euro, che investivo con Moneyfarm, sul mio conto Fineco per investirli nel mio PAC costruito con ETF Replay.
L’ho fatto per risparmiare circa 250 Euro di costi e per mettermi alla prova per il futuro.
Ero stanco di subire le scelte attive di Moneyfarm e sono anche convinto che la gestione patrimoniale abbia una tassazione sostanzialmente inefficiente.
Oggi ho un portafoglio di circa 40.000 totalmente azionario investito in autonomia (la restante parte è in gran parte su MoneyFarm o sui Fondi Pensione)
Poter gestire in autonomia un piano mi permette di risparmiare complessivamente almeno 400 Euro all’anno e generare anche su questo importo interessi aggiuntivi.
Un piccolo dettaglio non trascurabile su cui mi sono soffermato nel leggere il libro riguarda l’aspetto fiscale degli investimenti.
Troppo spesso in passato ho accumulato minusvalenze nel mio cassetto fiscale senza utilizzarle e lasciandole quindi scadere.
Ho buttato dei soldi al vento e ho sempre trascurato questo aspetto.
Lo stesso concetto di ottimizzazione vale anche nella scelta tra ETF a distribuzione e ad accumulazione.
Ovviamente visto il sistema italiano di tassazione, poter differire il pagamento delle imposte permette di sfruttare al meglio l’interesse composto.
Anche in questo caso su piccole cifre la differenza è minima, ma al crescere del capitale il vantaggio cresce molto.
Non fermare mai il cervello come Francesco Casarella
Francesco Casarella ha scritto due libri, ha un lavoro impegnativo, mantiene un costante contatto con i suoi lettori, partecipa a eventi e forum in giro per l’Italia.
Investe in start-up, immobili, ETF, azioni e obbligazioni. Ha anche un paio di orologi comprati più per passione che per investimento.
Coltiva relazioni e dà valore alla propria community.
Ha scritto un paio di libri e collabora con tantissime persone del mondo finanziario.
Insomma non si ferma mai e anche in termini di flussi di entrate certamente fa bene.
Non ha un’unica fonte di reddito, ma soprattutto con costanza aumenta le sue attività.
Evidentemente ha un modello nella creazione di contenuti molto efficace e ha una mente molto eclettica che riesce a coniugare e sistematizzare tanti stimoli diversi.
Sicuramente ha capito che l’importante è migliorarsi costantemente anche poco per diventare efficaci.
Dalla lettura del libro di Francesco mi sono reso conto di essermi un po’ fermato nella sperimentazione.
Tuttavia in questo momento voglio concentrarmi sulla definizione di una solida base e di un portafoglio ben equilibrato automatico da far crescere e utilizzare in minima parte per generare delle rendite.
Certamente tornerò ad aggiungere ma ora sono ancora in quella fase in cui è ancora importante vedere cose diverse e apprendere.
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