Gli Exchange-Traded Fund, in sigla ETF, sono Fondi scambiati in un mercato azionario. Replicano fedelmente l’andamento di un indice e non prevedono una gestione attiva. Sono infatti Fondi a gestione passiva e prevedono bassi costi per l’investitore. In questa guida scoprirai cosa sono e quali sono le caratteristiche di questo strumento finanziario
Gli ETF sono diventati uno strumento molto comune negli ultimi anni e hanno dato vita ad un mercato miliardario.
Un successo straordinario considerando che sono stati introdotti per la prima volta negli anni 90, facendosi strada contro la concorrenza delle gestioni attive proposte dalle grandi case di investimento.
Sono stati lanciati per la prima volta sul Mercato Americano ad opera di Nathan Most e poi diffusi anche al contributo di Warren Buffett e Jack Bogle, investitori che hanno sempre sottolineato i limiti dell’investimento attivo e l’incidenza dei costi di gestione sul rendimento totale dei fondi.
In particolare rappresentano una categoria di fondo d’investimento che ben si addice alle esigenze dei piccoli investitori.
In questo articolo
Cosa sono gli ETF?
Gli ETF sono dei Fondi Comuni che presentano le seguenti caratteristiche:
- essere negoziati in un mercato regolamentato;
- avere una gestione passiva, ossia replicare in maniera fedele l’andamento di un indice di riferimento (benchmark).
A differenza quindi dell’investimento in un singolo titolo o azione, gli ETF permettono di investire in un paniere di azioni e/o obbligazioni prendendo posizione su un intero indice/mercato (es. FTSE MIB, Nasdaq 100, S&P 500, Lusso, Energy) riproducendone l’andamento e aiutando l’investitore a raccoglierne i frutti in termini di dividendi.
Questo consente quindi una certa diversificazione evitando di concentrare il rischio su un singolo titolo.
Contrariamente all’investimento in un fondo di investimento, la gestione non è attiva proprio perché il rendimento non è influenzato dalle scelte del singolo gestore del fondo, ma automatico sulla base del risultato del mercato. Ciò significa che se l’indice di Borsa Italia sale di un punto percentuale anche il relativo ETF registra un andamento speculare.
Perché convengono in termini di Costi
In termini economici, gli ETF presentano il vantaggio di prevedere commissioni più basse rispetto a quelle di un fondo comune d’investimento.
In particolare i costi da sostenere per investire in ETF sono:
- i costi di gestione che normalmente si aggirano nel range dello 0,15%-0,60% dell’ammontare investito, rispetto all’1,5%-2,5% di un fondo comune classico. Tale costo è calcolato giornalmente ed è sostenuto in relazione ai giorni in cui è effettivamente detenuto lo strumento;
- le commissioni richieste dalla vostra banca/intermediario per l’acquisto o vendita del singolo prodotto. Tali costi possono variare a seconda del paese/mercato in cui è quotato lo strumento, mentre non sono previste commissioni aggiuntive di entrata o uscita.
In termini di investimento, l’ETF è uno strumento alla portata di tutti perché il lotto minimo corrisponde all’unità con prezzi contenuti.
Un aspetto a cui prestare molta attenzione è la liquidità del singolo ETF, ossia le quantità scambiate dello strumento.
Questo perché essendo un titolo scambiato sul mercato si può creare un certo spread tra denaro e lettera caricando di costi aggiuntivi l’acquisto o la vendita dello strumento.
Come selezionare un ETF?
Per la selezione dell’ETF devi in primo luogo identificare una strategia di investimento e quindi su quale Paese/Area geografica puntare, su quale settore scommettere, quale indice e con che modalità replicarlo.
La sofisticazione degli strumenti si è infatti accresciuta e oggi vi sono strumenti che riproducono con senso contrario e velocità differenti gli andamenti.
Due buoni siti da cui partire e ricchi di informazioni per selezionare il proprio ETF sono Morningstar e JustETF.
Quest’ultimo ti permette anche di costruire un portafoglio di investimento sulla base della tua propensione al rischio.
In alternativa ci si può rivolgere a servizi di consulenza che possono aiutare ad orientarsi e costruire un portafoglio di ETF.
Ci sono poi i roboadvisor tipo Moneyfarm o Euclidea che utilizzano gli ETF quale strumento per costruire un portafoglio equilibrato.
Quali sono i rischi?
Abbiamo detto che gli ETF replicano degli indici.
Per questo motivo un ETF è tanto più rischioso quanto è più volatile l’indice di riferimento.
Essendo dei fondi comuni il patrimonio dei singoli ETF è distinto da quello dell’emittente/gestore e questo pone al riparo dal rischio di default del singolo gestore.
E’ vero altresì che il singolo ETF, quando non è a replica fisica, ha in pancia molti derivati e non i titoli il cui andamento cerca di replicare. Questo espone a qualche rischio, ma il tutto è comunque limitato.
Possiamo quindi considerare lo strumento tra gli strumenti a basso rischio e quindi valutare l’investimento in tali strumenti per costruire un portafoglio d’investimento.
Come sono tassati gli ETF?
Acquistando e rivendendo un ETF si possono generare proventi:
- positivi (plusvalenze), qualora il prezzo di vendita sia superiore a quello di acquisto;
- negativi (minusvalenze), qualora invece il prezzo di vendita sua inferiore a quello di acquisto.
Si possono poi ottenere dei dividendi che sono soggetti a tassazione solo se distribuiti mentre non vengono tassati qualora l’ETF sia ad accumulazione.
Gli eventuali dividendi e le plusvalenze sono soggetti ad una tassazione pari al 26%. Tuttavia se il sottostante è rappresentato da titoli di Stato italiani od europei la tassazione sarà pari al 12,50%.
Ricordo che non è possibile compensare le eventuali plusvalenze con le minusvalenze ottenute sugli stessi ETF.
Questo perché le plusvalenze e i dividendi sono trattati come reddito di capitale, mentre tutte le minusvalenze sono trattate come reddito diverso.
Per questa ragione le eventuali plusvalenze non possono essere compensate con le minusvalenze ottenute sugli ETF, mentre potrai compensarle con le plusvalenze ottenute su azioni, obbligazioni, titoli di Stato, ETC, ETN.
Fammi sapere se anche tu utilizzi questo strumento di investimento e cosa ne pensi.
E mi raccomando non ti dimenticare di iscriverti alla mia Newsletter gratuita, e di seguirmi su Facebook, Instagram, YouTube (iscriviti al canale), e Telegram, oltre che ovviamente sul blog.
Lascia un commento