Se hai un progetto e vuoi metterlo in pratica c’è una cosa da cui devi iniziare: Il Business Plan!
Il Business Plan è il tuo Piano d’Affari.
E’ il documento con cui descrivi la tua business idea e cerchi di illustrare al Mondo perché dovrebbero credere in te.
Ma è molto di più; è anche il modo con cui inizi a concretizzare la tua idea e la trasformi in numeri e gli dai un valore.
Perché un’idea di per se non vale nulla se non si converte in numeri, grafici e analisi dettagliate.
Hai mai scritto un Business Plan?
Se ne hai già redatto uno, sai già che non è affatto semplice.
Ma sai anche che questo strumento è anche il modo con cui comprenderai davvero la tua idea e ciò che vuoi fare.
Un progetto scritto suonerà spesso diverso da come te lo eri immaginato.
Comprenderai cose nuove, correggerai qualche errore, ma soprattutto capirai se è solo una bella idea o invece può potenzialmente cambiarti la vita.
Nella mia vita non ho scritto mille Business Plan, ma ne ho letti molti.
Mi piace vedere cosa scrivono gli altri.
E sai cosa? La gran parte dei business plan è fatta piuttosto male.
OK i numeri non sono per tutti. Molti hanno idee brillanti.
Ma solo pochi sanno descriverle e concretizzarle.
Ma se non imparerai a gestire i numeri, non riuscirai a convincere nessuno a investire nella tua idea.
Se non impari a leggere i numeri invece non capirai mai cosa si nasconde dietro ai progetti di investimento che ti proporranno.
Ti ho già spiegato come leggere un bilancio, oggi voglio guidarti alla creazione di un business plan di successo.
Ma iniziamo per gradi e vediamo cosa si intende per redigere un Piano di Affari e in quali occasioni può essere utile.
In questo articolo
Cosa è un Business Plan?
Un business plan è un documento sintetico con cui si descrivono gli obiettivi futuri di un determinato business e le strategie per raggiungerli.
Devi quindi rispondere a queste due domande:
- Cosa Vuoi fare?
- Come lo vuoi fare?
Questo esercizio è necessario in vari momenti della vita aziendale.
Quando redigere un business Plan?
In particolare ti verrà richiesto in fase di start up, ossia quando vorrai proporre un nuovo business.
Ma anche se vorrai espandere la tua azienda e raccogliere nuovi capitali da investitori o banche.
Anche quando da dipendente vorrai proporti ad una nuova impresa, è possibile che ti venga chiesto un Business Plan.
Questo perché, quando ti proponi, il datore di lavoro ti valuterà come un qualsiasi investimento e vorrà capire se hai un’idea di business o sei solo un costo addizionale.
Il business plan non è un documento statico. Infatti potrai aggiornarlo continuamente per considerare le novità del contesto in cui ti muovi e per allargare il tuo orizzonte temporale.
Le sezioni del Business Plan
Un business Plan si compone generalmente di tre sezioni:
- La Business Idea e il Business Concept;
- Il mercato di riferimento;
- I dati economico finanziari.
Sezione 1 – La Business Idea
Nella prima parte del documento dovrai descrivere la tua idea e spiegare come intendi farla funzionare.
In sintesi, potrai indicare come nasce la tua idea, a quale bisogno intendi rispondere, come intendi strutturare la tua impresa e in quale ambito vuoi operare.
Potrai descrivere il Team e in breve le competenze distintive di ciascuno dei membri.
Sezione 2 – Il mercato di riferimento
Nella seconda parte potrai descrivere il tuo mercato di riferimento, identificare il tuo mercato potenziale e ragionare in termini di quota che intendi raggiungere.
Dovrai anche analizzare i tuoi concorrenti e il loro posizionamento e indicare in che modo intendi differenziarti per avere successo.
Sezione 3 – La sezione economico finanziaria
Dopo le sezioni più descrittive e che mettono le basi del tuo business, dovrai confrontarti con i numeri.
Considera che questa è la sezione su cui si concentrerà l’attenzione degli investitori.
Dovrai quindi tradurre in numeri quanto riportato nelle prime due sezioni e in aggiunta identificare le fonti di finanziamento della tua iniziativa.
Potrai quindi compilare un
- Conto economico;
- Uno stato patrimoniale
- Un rendiconto finanziario della tua iniziativa.
Dovrai porre particolare attenzione all’evoluzione della struttura dei costi con l’evolversi della tua attività e dei ricavi.
Dovrai sforzarti di coprire un orizzonte temporale di almeno 3 anni e arrivare anche ad orizzonti più ampi, 5 o addirittura 10 anni.
Compilando il conto economico e lo stato patrimoniale previsionali riuscirai a capire le necessità finanziarie della tua iniziativa.
Generalmente i nuovi business assorbono denaro all’inizio per poi liberarne successivamente.
E questo è proprio l’interesse di chi ti finanzia.
Vuole capire dove si pone il break even point ossia il punto di pareggio della tua iniziativa, quando i ricavi supereranno i costi.
Vuole vedere di quanti soldi hai bisogno, in quanto tempo sarai in grado di restituirli e quanto li farai fruttare.
Il mondo del business è molto semplice (e cinico): se non hai soldi in cassa o li chiedi a qualcuno e te li dà, altrimenti puoi anche chiudere il tuo sogno.
Nel business plan potrai quindi indicare di quanti soldi hai bisogno e come intendi raccoglierli.
Considera che un business per essere sostenibile o genera cassa altrimenti deve chiedere denaro a soggetti terzi sotto forma di finanziamento o investimento.
Ecco perché se sceglierai di vendere una quota del tuo progetto a un fondo specializzato o a investitori qualificati, potrai integrare il tuo business plan con una valutazione.
Potrai quindi dare un valore alla tua idea, sulla base dei risultati che la stessa potrà garantire in futuro e indicare quale quota della tua società sei disposto a cedere a terzi.
Questo processo è quello più fantasioso, solitamente.
Per quanto però sia un processo spesso opinabile, è sicuramente un passaggio importante e da fare con attenzione.
Anche quando leggi un business plan e ti poni nell’ottica dell’investitore ti consiglio di starci molto attento.
E’ bello sognare, ma a me piace sempre rimanere con i piedi per terra e valutare costi e ricavi reali.
A questo proposito potrai ricorrere a valutazioni fatte su precedenti transazioni e comprendere se l’azienda oggetto di valutazione sia sopravvalutata o sottovalutata.
Come inizio se non ho mai fatto un business plan?
Se non hai mai compilato un documento come un business plan, potrai iniziare a procurarti uno schema di riferimento.
Ne trovi milioni online. Inizia da questo articolo se vuoi visionare business plan di successo internazionali.
Ti basterà mettere nel tuo motore di ricerca business plan e il settore in cui intendi operare per visionare molti utili esempi.
Inizia poi con la compilazione delle prime sezioni e solo in ultimo arriva a compilare gli schemi.
Nella parte numerica potrai anche farti aiutare da un professionista esperto.
Mi raccomando non esagerare con le previsioni per non perdere la tua credibilità.
Non dimenticarti però di usare la creatività perché una nuova iniziativa deve contenere degli elementi di novità e suscitare l’interesse degli investitori.
Infine poni attenzione all’executive summary ossia alla sintesi del documento che potrai porre all’inizio dello stesso e sarà un’utile guida all’approfondimento dei concetti chiave.
Conclusioni
Ogni volta che ho scritto una mia idea, sono riuscito a trasformarla in qualcosa di nuovo e a chiarirla nella mia testa.
Questo perché a volte non riesco ad esprimere le mie idee subito.
Devono maturare, contestualizzarsi e acquisire una propria autonomia.
Il business plan è il migliore strumento per portare a termine questo processo e comunicarlo a terzi.
Ovviamente un piano deve anche essere il frutto di un Team che sappia comunicarlo e metterlo in pratica.
Ecco perché in qualunque impresa si valuta molto anche il gruppo di lavoro che lo sostiene e le sue competenze.
Conta anche l’entusiasmo ma ovviamente non è tutto.
Perché un buon Team e una buona idea devono incontrarsi per risultare in un successo.
Se hai già scritto un business plan e vuoi raccontarci il processo che hai seguito, scrivilo nei commenti.
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