Hai mai pensato di comprare un quadro per guadagnarci?
Beh a dire il vero io non ci avevo mai pensato.
Mi piace l’arte, ma non l’ho mai considerata un investimento.
Poi ho ricevuto la newsletter di Housers, società di crowdfunding immobiliare, che ha aperto, da pochi giorni, la possibilità di investire anche in arte.
Mi ha incuriosito e mi sono detto, why not?
Ho sempre saputo ovviamente che esiste la possibilità di investire in opere d’arte, ma non avevo mai pensato di poterlo davvero fare anche io.
Pensavo fosse riservata a ricchi imprenditori, magnati, banchieri e celebrità.
Soprattutto per i rischi e l’incertezza che comporta.
E poi mi dicevo, bisogna essere esperti…
Vista la possibilità offerta, ho deciso di verificare se l’arte possa rientrare tra gli investimenti possibili e quali siano le possibilità per l’investitore comune, oltre che ovviamente i rischi associati a questa forma di investimento.
Ma andiamo come di consueto per gradi.
In questo articolo
Cosa significa investire in arte?
Investire in arte significa comprare oggetti con un valore artistico intrinseco con l’obiettivo di vedere il loro prezzo salire nel tempo.
Si può trattare di quadri, di sculture, oggetti d’arredamento, orologi, oggetti da collezione in genere.
L’investimento in arte è uno dei più difficili, perché richiede un certo expertise tecnico, ma ultimamente ha attratto molti operatori anche puramente finanziari, perché teoricamente può regalare rendimenti molto interessanti.
In particolare, l’arte moderna attrae molti investitori e collezionisti, soprattutto privati, che ricercano l’apprezzamento del proprio investimento.
Perché investire in arte?
Si investe in arte per molte ragioni.
Innanzitutto per piacere. E’ molto bello possedere degli oggetti che per noi sono belli.
Ma ovviamente non è l’unico motivo.
Infatti l’arte è anche un modo in cui investire del denaro dalla provenienza non puramente lecita.
E’ quindi uno strumento d’investimento che ben si presta ad occultare ingenti somme.
L’arte permette di trasportare facilmente ingenti somme e di nasconderle in maniera semplice nascondendole al fisco e ai malintenzionati.
Inoltre nell’arte è ancora possibile il pagamento in contanti.
Infine comprare arte permette di guadagnare dall’incremento di valore delle opere in cui si investe.
Solitamente peraltro con una minore variabilità, rispetto a quella di altri asset.
L’incremento dei prezzi è il frutto della crescita della domanda, che negli ultimi anni è stata costante.
E’ probabile che questo trend continui anche grazie all’incremento del numero di musei aperti in giro per il mondo, soprattutto nei paesi emergenti.
Come investire in Arte?
Puoi investire in arte direttamente, ossia comprando un’opera che ti piace o che pensi possa rivalutarsi.
Questa è ovviamente la strada più difficile perché richiede competenza e disponibilità economiche.
La selezione dell’opera non è semplice ed è spesso troppo rischiosa.
Il processo di rivalutazione infatti potrebbe essere lungo e non è per nulla scontato.
Il mio consiglio è quello di ricorrere alla iper – specializzazione.
Puoi quindi approfondire un artista, un momento storico, un’area geografica cercando di diventare un esperto.
Se il tuo obiettivo è guadagnare dovrai concentrarti non tanto su questioni artistiche, ma sull’appetibilità delle opere.
Devi cercare di capire se vi è domanda per un determinato artista o periodo e quali potrebbero essere i motivi per cui potrebbe aumentare l’interesse e quindi salire i prezzi.
Per fare questo dovrai stare nell’ambiente, frequentare mostre, eventi, convegni, gallerie.
Parlare con esperti, valutatori, galleristi e sponsor. Leggere report, studiare i trend e gli esiti delle aste.
Ti consiglio di aspettare ad effettuare il primo acquisto, almeno il tempo per osservare direttamente le dinamiche sottostanti la formazione del prezzo nel mondo dell’arte.
Potresti iniziare andando ad una delle mille fiere d’arte che ogni anno si tengono nelle principali città.
Ad aprile a Milano ogni anno c’è il Miart, a novembre a Torino Artissima, a Londra il Frieze.
Ottime occasioni per iniziare ad avventurarsi in un mondo sicuramente interessante.
In alternativa puoi documentarti ampiamente online, visitando e leggendo i report delle principali case d’aste tra cui Sotheby’s, Dorotheum, Christie’s.
Ci sono poi innumerevoli forum, blog e siti specializzati sia italiani che esteri.
Quali sono gli strumenti finanziari collegati all’arte?
La finanziarizzazione dell’arte è un fenomeno abbastanza diffuso.
L’arte viene usata infatti spesso quale collaterale a garanzia di finanziamenti (art backed financing). E’ un fenomeno diffuso tanto che le principali case d’asta hanno servizi dedicati, ma anche le banche sono strutturate con servizi ad hoc.
Non voglio però parlarti di accedere a finanziamenti dando a garanzia opere d’arte ma di investire in arte.
Si chiamano Art Fund e sono dei Fondi d’investimento che permettono di acquisire delle quote di un veicolo il cui obiettivo è quello di comprare e vendere opere d’arte generando plusvalenze.
Ce ne sono molti, più di 100 e una semplice ricerca ti farà scoprire i Fondi gestiti dal Fine Art Group, Anthea, Liquid Rarity Exchange.
Sono strumenti alternativi accessibili con cifre minime che vanno dai 100 ai 250 mila euro.
Quindi hanno una soglia di ingresso molto alta.
Tuttavia l’investimento in arte ha tutta una serie di vantaggi e l’affidarsi a un Fondo permette di delegare ad un terzo, più esperto, la scelta delle opere e di differenziare su un portafoglio ampio i propri investimenti.
In alternativa, se anche tu come me, vuoi solo approcciarti all’investimento in arte puoi provare Housers.
In questi giorni è attivo il primo investimento in un’opera di un artista spagnolo Secundino Hernàndez.
Il rendimento atteso di questo primo investimento è del 11,56%.
Verrà pagato alla scadenza dei 24 mesi.
Vediamo se la piattaforma continuerà su questa strada aggiungendo nuove opere e artisti, dopo questo esperimento iniziale.
Io ti consiglierei anche in questo caso estrema prudenza e un’analisi molto attenta dei dati forniti dalla piattaforma.
In alternativa puoi fare come me e investire i soliti 50 Euro.
Una cifra molto bassa che mi permette di non concentrare su un’unica opportunità il mio investimento su questa piattaforma.
Conclusioni
L’arte in genere permette di guadagnare e quindi rientra tra le possibile categorie di investimento.
Non è un investimento tradizionale e non è adatto a tutti.
Tuttavia è un investimento sempre più diffuso e alla portata delle persone comuni.
Ha un profilo di rischio solitamente non eccessivo, anche se l’opera d’arte in sé è spesso poco liquida e non facile da vendere.
In un’ottica di diversificazione può essere quindi opportuno investire in opere d’arte.
Io al momento mi limiterò a informarmi e documentarmi, magari scegliendo un settore o un’artista che mi piace.
Non escludo in futuro, quando la mia ricchezza aumenterà in maniera decisa, di iniziare a investire in maniera diretta.
Penso che oltre ad Housers, che ha esteso la propria attività dal real estate all’arte, presto emergeranno nuove piattaforme per investire in arte e per comprare quadri ed opere e magari permettere agli artisti di finanziare la propria attività.
In questo caso investirò delle somme molto limitate e ti farò sapere.
Ovviamente se hai un’esperienza in tal senso, potresti condividerla e aiutare tutti a guadagnare con l’arte!
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