Il social lending, anche detto prestito sociale o peer to peer lending (P2P), è una forma di prestito innovativa e molto interessante.
Consiste nell’eliminazione del ruolo della banca quale prestatore e nella sostituzione dell’istituto finanziario con un normale cittadino che presta ad un altro cittadino e ne ottiene in cambio una giusta remunerazione.
Il venir meno del ruolo della Banca dovrebbe facilitare il prestito permettendo, anche ai soggetti che con meno facilità ottengono soldi dal sistema bancario, di ottenere prestiti a costi inferiori.
Per il prestatore il social lending è invece un’ottima opportunità per guadagnare e ottenere una fonte di reddito alternativa.
In questo articolo
Chi sono gli operatori di social lending?
All’inizio la prima piattaforma di P2P Lending fu Zopa, seguita da Boober. ma inizialmente queste piattaforme non passarono i controlli di Banca d’Italia e furono momentaneamente sospese per poi riprendere le attività.
Oggi sulle ceneri di Zopa è nata Smartika.it, che resta una delle piattaforme più storiche e con più prestatori e richiedenti.
Si son aggiunti peraltro nuovi operatori, anche internazionali, come nel caso di Prestiamoci recentemente entrata a far parte del network di TrustBuddy operatore leader svedese.
Da qualche tempo sono nate anche nuove piattaforme che permettono di prestare alle imprese.
In questo ambito ti segnalo la Borsa del Credito.
Come funziona una piattaforma di social lending
- mettere in contatto questi due soggetti;
- assegnare un rating/merito di credito ai singoli richiedenti prestito;
- gestire il trasferimento del denaro e l’incasso del denaro;
- tutelare tramite azioni di recupero e anche tramite forme di garanzia i prestatori.
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