Con il termine Freelance si fa riferimento a quei lavoratori che svolgono il proprio lavoro in maniera indipendente e al servizio di diversi committenti
Attenzione però.
In molti casi essere freelance non significa essere liberi, ma lavorare sottopagati senza alcuna stabilità.
Alcune aziende usano infatti i collaboratori occasionali per colmare delle esigenze momentanee di lavoro o per abbassare il costo del lavoro.
Per un’impresa infatti è ovviamente conveniente non sobbarcarsi di costi fissi e mantenere il più possibile variabile il proprio costo del personale.
Per molti essere freelance è invece una scelta di vita.
Infatti se sei molto bravo e sono le aziende a cercarti è facile guadagnare molto e scegliere di portare a termine solo i progetti più stimolanti.
Prima di arrivare a questo livello ovviamente devi fare molta strada.
Farti conoscere, crearti un nome e riuscire a renderti desiderato.
In questo articolo
Come iniziare da freelance?
Un freelance deve trovarsi un lavoro ogni giorno.
Non guadagna uno stipendio né fisso né variabile, è libero e, spesso, è anche solo.
Per fare bene tutto questo ha bisogno di avere molta fiducia in se stesso e non temere di cadere al tappeto.
Soprattutto all’inizio riceverai decine e decine di NO e ti butterai a capofitto, anima e cuore, in tutti i SÍ che avrai la costanza di guadagnarti.
Non credere a chi dice che si guadagnano 5.000 € al mese o che basta avere un bel sito internet o un account social per ottenere degli incarichi.
Per fare il freelance, e vivere di questo, occorre cercarsi i clienti, convincerli e soddisfarli.
Si possono cercare clienti standosene davanti al pc e, qualcuno, potrà anche trovarli.
Il contatto umano e il network sono comunque sempre il modo migliore per iniziare.
Infatti la fiducia delle persone è molto difficile da conquistare e il passaparola aiuta sempre.
Che competenze hai?
Ci sono due possibilità:
- hai già una competenza/professionalità e può già venderla presentandoti come un esperto in ciò che sa fare?
- oppure non hai ancora nessuna competenza particolare ma vuoi imparare, darti da fare e iniziare a proporti come consulente?
In entrambi i casi è vero che non ci sono settori, spazi o temi che un freelance con buona volontà non possa imparare e presidiare.
Formarsi ogni giorno, leggere e studiare sono gli elementi base per qualsiasi competenza e ancora di più per chi vuole vendersi come freelance e guadagnarsi da vivere.
In che cosa sei bravo? Dove senti di poter dare davvero un contributo valido? Cosa ti piace?
Scegliere il proprio focus è cruciale perché, come dicevamo, diventerà parte della propria vita.
Scegliere un focus, attenzione, non equivale sempre a scegliere un settore o una specializzazione. Focus significa stile e approccio.
Ci sono freelance di successo che non hanno nessuna specializzazione, ma possono proporsi a qualsiasi azienda perché sono esperti di temi universali e trasversali come la comunicazione, il web o l’efficientamento dei processi.
Oppure esperti contabili o fiscalisti che sono professionisti specializzati che, però, hanno anche una metodologia e un approccio perfettamente adattabile ad ogni settore, ambito.
Tu cosa vorresti diventare? La tua è una competenza più di metodo o di relazione?
Quando senti di apportare valore: quando crei qualcosa che non esiste ancora (scenari, tecnologie o nuovi sbocchi) o quando ti si chiede di migliorare quello che già c’è?
Proporsi come un professionista
Per guadagnarsi fiducia e incarichi occorre fare domande, ascoltare ogni parola del cliente per non farsi sfuggire nemmeno un’opportunità di poterlo aiutare e soddisfare.
Solo così potrai infilarti, letteralmente, nella struttura del tuo cliente e creare valore: operare per migliorare (anche di pochissimo) i suoi risultati.
Indipendentemente da cosa tu sappia fare o da quale sia l’ambito in cui vorresti lavorare, prima di tutto, devi essere credibile.
Ogni settore ha il suo lessico, ha le sue best practice e ha la sua tradizione: studia bene il settore a cui vuoi appartenere e preparati, sempre, una piccola presentazione di te e delle tue competenze uniche.
Uniche, sì, perché se hai competenze in tutto simili a quelle di altri, non hai carte da giocare.
Ripeti spesso la tua presentazione, anche davanti allo specchio, come fosse il tuo mantra.
Anche perché, te ne accorgerai, la persona che mostrerai di essere sarà, nel lungo periodo, proprio quella che diventerai. Scegli bene, quindi, chi vuoi essere e come vuoi parlare ai tuoi clienti e, infine, che garanzie puoi dare del tuo lavoro e della tua professionalità.
Guadagnare lavorando su misura
Si dimostra di essere unici anche con le proprie idee: proporre ad un cliente un progetto standard, fatto di step ed elementi che propongono tutti gli altri, non è una strada per il successo.
Un piano d’azione non può avere le stesse conseguenze su due aziende diverse perché ognuna di loro è un mondo a sé, anche se lavorano nello stesso ambito.
Per dare valore serve andare in profondità: le aziende non comprano consulenze o progetti perché lo fanno tutti.
Le aziende investono se hanno ragionevoli opportunità di migliorare i loro risultati.
Che risultati porta il tuo progetto? Quanto sei disposto a garantire di quello che stai per fare?
È provato: i freelance di maggiore successo sono quelli che vendono consulenze su misura e che garantiscono dei risultati numerici e misurabili.
Se vuoi guadagnare bene, studia le aziende, in particolare i profili/ambiti su cui operano, proponi soluzioni reali, modalità nuove e dai loro delle garanzie sui risultati ottenibili – scommettendoci anche il tuo compenso!
Mai dire di NO
Nella propria vita da freelance capita che un cliente chieda di essere aiutato a fare qualcosa su cui non ci si sente esperti.
Che fare in questi casi? Meglio declinare l’incarico perché non si è abbastanza competenti? Noo!
Mai rifiutare un incarico che nasconde la possibilità di imparare qualcosa di nuovo o di essere monetizzato!
Cogliere ogni occasione di crescita è una regola fondamentale: non ti senti abbastanza competente per risolvere il problema?
Bene, allora non proporre soluzioni tue, ma aiuta ugualmente il tuo cliente a studiare tutte le possibili strade.
Eh se consoci delle persone di valore che possono risolvere meglio di te il problema presentale al tuo cliente.
Ovviamente ti potrai far pagare per l’introduzione e il cliente te ne sarà comunque grato.
Come attirare clienti?
Spesso si raccomanda ai freelance di crearsi un sito web, una pagina LinkedIn, un profilo Facebook, Instagram, un canale YouTube.
E di pubblicare lì quello che fanno, di scrivere un blog, di girare video divertenti, condividere temi utili, bla bla bla.
Tutto questo è quello che deve fare sicuramente un freelance che ha già una sua professionalità affermata e che, in questo modo, può affinare e diffondere il suo personal brand.
Ma fino a quando non si è nessuno, è meglio partire dalla creazione di competenze uniche e concentrarsi sul proprio valore.
Meglio cercare clienti proponendosi di persona, mettendoci la faccia, attirando l’attenzione mostrando interesse per l’azienda e per i suoi risultati e facendo proposte nuove, brillanti che si facciano ricordare.
Parallelamente si potrà iniziare a costruire una propria reputazione online che crescerà insieme alla popolarità dei nostri servizi.
Quanto vale il lavoro di un freelance?
La classica domanda da un milione di dollari: il valore di un incarico varia moltissimo a seconda di tanti elementi.
Conta il tempo che occorre spenderci, ma anche la genialità, l’unicità delle idee che lo contraddistinguono.
Va valutato anche il contesto dell’azienda e i suoi numeri.
Poi occorre tenere presente il livello di concorrenza, i prezzi che fanno gli altri e capire se si possono garantire dei risultati.
E infine conta la propria identità: quanto pensi di valere? E quanto ci credi, soprattutto?
Per stimare un incarico o una consulenza in cui siano previsti un elaborato finale di qualità ma anche una serie di analisi e un’ipotesi di risultato, si può partire dal costo orario di un freelance.
In genere freelance competenti si fanno pagare da un minimo di 25/30 Euro all’ora a salire.
Ovviamente non conta quanta fatica o passione ci metti, ma che risultati porti al tuo committente.
Un aspetto molto importante quando si propone un prezzo orario è quello di non vergognarsi a chiedere tanto.
Se si vale tanto si costa tanto.
Spesso i clienti che non vogliono pagare sono anche quelli che danno più problemi.
A volte meglio liberarsene.
Non avere paura ad aumentare i tuoi prezzi.
I clienti per cui hai valore ti seguiranno e tu sarai più incentivato a lavorare meglio.
Idee per iniziare a Guadagnare da Freelance
A seconda del focus che una persona sente di avere maggiormente, sono molte le idee e gli spunti per iniziare un lavoro da freelance e qui sotto ti ho voluto elencare alcuni esempi.
Un’alternativa veloce per lavorare da subito come freelance è trovare lavori o incarichi su quelle piattaforme in cui si incontrano la domanda e l’offerta di alcuni lavori.
Oppure, c’è la strada più difficile ma anche più redditizia: iniziare da soli proponendosi ai clienti.
È una modalità più rischiosa rispetto a rivolgersi ad un marketplace perché sono tanti i NO che si nascondono lungo la via.
Ma è questo il modo più efficace per imparare tanto e guadagnare.
Marketplace e domanda/offerta di lavoro
Esistono decine di piattaforme web in cui la domanda e l’offerta di incarichi di lavoro autonomo si incontrano.
Le persone non si vedono, si scelgono sulla base di profili/categorie.
Per questa ragione le loro competenze – purtroppo – sono abbastanza livellate ed è difficile far percepire la propria unicità.
Per questa ragione la domanda e l’offerta si incontrano sempre, è vero, ma a prezzi generalmente bassi.
Tuttavia, i marketplace, potrebbero essere un’occasione per imparare qualcosa, per mettersi alla prova almeno dal punto di vista operativo più che commerciale o relazionale.
In Italia i più utilizzati e affidabili sono questi, divisi per professionalità:
– autori e scrittori: Melascrivi, O2O, Greatcontent, Textbroker, Scribox;
– traduttori: TextMaster, ProZ
– designers: 99design, WebDesigner
– programmatori e competenze web: Twago, Starbytes, Link2Me
– per tutte le competenze e consulenze: Addlance, Guru, LavoriCreativi.
“Tuttofare” in azienda
Chi ha competenze organizzative e un’ottima dose di capacità di relazione può puntare ad incarichi personali.
Gestire alcuni ambiti della vita di una famiglia facoltosa oppure di una piccola/media azienda significa, ad esempio, occuparsi delle questioni più pratiche cui di solito si presta meno attenzione:
- l’organizzazione di feste o eventi: le piccole aziende non hanno personale da dedicare a questo tema e, di solito, lo fanno in modo approssimativo se proprio occorre;
- la gestione delle visite in banca/posta/inps/pubblica amministrazione: di nuovo, spesso, questo è un lavoro che deve fare qualcuno dell’azienda togliendo tempo ad altri compiti.
Trovando 2 o 3 incarichi di questo tipo è possibile iniziare a guadagnare, a farsi un nome per potersi proporre, presso altri clienti, come un professionista già attivo e con competenze adeguate.
SEO e ottimizzazione on line
In un oceano infinito di siti internet come quello attuale, si sa, è la qualità del proprio posizionamento presso i motori di ricerca a fare la differenza in termini di successo e conversioni dal web.
Lo studio della continua evoluzione degli algoritmi dei motori di ricerca è un’attività complessa e non sempre eseguibile in azienda.
E lo stesso vale anche per lo studio delle keywords, per la creazione di contenuti e per la gestione di campagne a pagamento.
Per questa ragione le imprese ricorrono spesso ad un consulente esterno freelance per questi argomenti.
Puoi guadagnare bene proponendoti come un consulente che conosce le regole della Search Engine Optimization e che cura, migliora, amplia e sponsorizza i contenuti dei siti internet aziendali, studiandone anche i dati analitici per capire l’evoluzione in termini di successo e conversioni.
Gestione di pagine e profili social
Ogni azienda, ormai, ha una pagina Facebook e/o un account Instagram, ma è raro che riesca a curare questi profili con la dovuta costanza e attenzione.
Si pensi ad un dentista, ad un riparatore di biciclette, ad una pasticceria… probabilmente si dedicano alle loro pagine social solo qualche minuto la sera senza grandi obiettivi.
Un freelance potrebbe proporsi con l’obiettivo di curare questi profili e farli crescere progressivamente nel tempo, aggiungendo contenuti per trasformarli in punti di riferimento per il marketing e la comunicazione dell’azienda.
Anche creando eventi, workshop, inventando promozioni e contribuendo alla crescita della community di fan.
Copywriter e autore
Per chi ha dimestichezza con i testi scritti e con la comunicazione ci sono varie opportunità.
In azienda ad esempio potresti offrirti per la redazione o l’aggiornamento di procedure o manuali per il personale, oppure la definizione di nuovi standard di preventivo o di offerta, l’aggiornamento dei documenti di presentazione delle aziende, delle loro unique selling proposition o delle loro mission; ma anche la cura della corrispondenza con controparti particolari, le pubbliche amministrazioni o i clienti esteri.
Chi sa scrivere bene trova sempre da guadagnare nelle piccole e medie aziende.
Insegnante/Formatore
Se sei uno sportivo, oppure sei madrelingua straniero, o suoni uno strumento e ami quello che fai potresti investirci qualcosa – magari conseguendo titoli o abilitazioni – e trasformarlo nella tua professione da freelance.
Insegnando ad altri la tua passione.
Potresti promuoverti con annunci sui social media o offrendoti per lezioni gratuite fuori dalle scuole, dagli oratori.
Oppure potresti contattare le aziende della tua zona, i supermercati, le fabbriche o datori di lavoro in genere e e attivare delle convenzioni per i tuoi corsi ai loro dipendenti.
Guadagnare come designer e fotografo
In un universo, ormai, in cui è sempre di più l’impatto grafico a guidare le scelte delle persone, chi ha competenze di grafica e design ha molte possibilità anche come freelance.
Si pensi alla opportunità di rifare e rendere più attrattivo il menù di un ristorante, il catalogo prezzi di un estetista o il foglio delle promozioni di un negozietto di alimentari.
Contestualizzando le modifiche e discutendo con i titolari delle possibilità concrete di vendere di più mostrando meglio i propri prodotti o migliorandone la percezione da parte dei clienti, si possono ottenere incarichi e risultati che, poi, non faranno altro che aumentare la fiducia reciproca.
Oppure si potrebbe curare la produzione e post produzione di foto che i negozi e le aziende caricano sulle proprie pagine web e social o proporre servizi fotografici del personale.
Guadagnare da freelance: il punto di vista fiscale
Veniamo alle dolenti note.
Freelance è una definizione che spiega bene la modalità con cui i lavoratori indipendenti svolgono la loro professione, libera da vincoli in sostanza.
Non è, però, una definizione legislativa nè fiscale.
Un freelance può entrare, generalmente, in 3 categorie fiscali:
- il lavoratore autonomo occasionale
- il lavoratore autonomo
- e l’imprenditore individuale.
In ogni caso ricordati che sui tuoi guadagni dovrai pagare le tasse.
Inutile lamentarsi.
Cerca piuttosto di ottenere un livello d’attività che ti consenta di raggiungere un buon reddito netto senza dimenticare anche di accantonare un po’ di denaro per quando non avrai lavori.
Potresti anche avere degli imprevisti.
Ecco perché per un freelance, più che per un lavoratore dipendente, sarà importante stipulare un bel pacchetto assicurativo che garantisca sostentamento in caso di infortunio o malattia.
Lavoratore autonomo per prestazioni occasionali
Questa fattispecie di lavoro autonomo si distingue dalle altre perché prevede che la prestazione presso il cliente non sia continua né duratura e che non ci sia coordinamento della prestazione da parte del committente.
Si tratta di un’attività, quindi, esercitata senza vincoli di subordinazione nè di coordinamento, svolta in modo saltuario e senza i requisiti dell’organizzazione e della professionalità del lavoratore.
Inoltre, fiscalmente prevede:
- l’emissione di una semplice ricevuta al momento dell’incasso del proprio compenso;
- la trattenuta da parte del cliente del 20% del totale a titolo di ritenuta di acconto – da versare all’erario come anticipo sulle imposte a carico del lavoratore;
- la possibilità di incassare, al massimo, 5.000 € all’anno.
Oltre tale importo e in caso di prestazioni durature, continue e di rapporti stabili con i clienti, occorre adoperarsi per rientrare nelle successive 2 categorie.
Lavoratore autonomo
Sono lavoratori autonomi con obbligo di aprire una Partita IVA, i freelance che superano le soglie di reddito indicate al paragrafo precedente (relativo ai lavori occasionali) o che svolgono attività in cui sia prevalente il loro apporto intellettuale.
I lavoratori autonomi possono essere iscritti in appositi Albi professionali (ad esempio gli psicologi, i commercialisti, i consulenti del lavoro, gli avvocati) oppure essere “senza ordine” si dice, quindi esercitare ogni altra professione o attività di consulenza.
Non è obbligatorio iscrivere la propria attività al Registro delle Imprese, si apre la Partita Iva optando per il regime fiscale più vantaggioso (es. regime forfettario per chi inizia) e si aderisce, dal punto di vista previdenziale, alla gestione separata INPS.
I compensi sono fatturati con le regole previste dal regime fiscale adottato.
Lavoratore autonomo imprenditore individuale
Fanno parte di questa categoria i lavoratori autonomi che svolgono autonomamente delle attività che sono – solitamente – tipiche di un’impresa, quindi, artigiani e commercianti.
I requisiti per rientrare in questa categoria sono: svolgere un’attività di acquisto e rivendita di merci o materie prime oppure svolgere in modo artigianale un’attività manuale o professionale.
Rientrano, spesso, in questa categoria anche i web master, i programmatori e in genere i freelance che, in sostanza, creano qualcosa oltre a progettarla o pianificarla.
Questi freelance devono iscrivere la propria attività al Registro delle Imprese, scegliere un regime fiscale di Partita IVA adatto alle loro esigenze (regime ordinario o forfetario) e aderire alla cassa Artigiani e Commercianti presso l’INPS.
Anche in questo caso i compensi sono fatturati con le regole previste dal regime fiscale adottato.
Conclusioni
La libera professione non è facile.
Può dare grandi soddisfazioni, ma non è adatta per tutti.
Ha molti vantaggi e il fatto di cambiare spesso clienti, progetti porta ad un maggior grado di libertà.
Porta, se si ha successo, anche ad una grane libertà in termini di orari e addirittura di location di lavoro.
Comporta d’altra parte un maggior grado di rischio e un notevole investimento iniziale per farsi conoscere dai potenziali committenti e creare una propria rete di clienti.
Internet può aiutarti per iniziare ed entrare in contatto con nuove opportunità.
Ma sarà sopratutto il passaparola e gli incontri di persona che ti porteranno i guadagni maggiori.
Mi raccomando però.
Non dimenticare di investire innanzitutto nelle tue competenze per monetizzarle successivamente senza paura.
Se invece ti rendi conto che non riesci a crearti una rete di clienti e che quanto guadagni non è sufficiente per vivere serenamente valuta delle offerte di lavoro dipendente.
In fondo il lavoro da freelance serve anche per farsi conoscere da una moltitudine di aziende e potrebbe essere una bella palestra per iniziare.
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