Ti piacerebbe diventare un Rentier? Vivi già di rendita ma hai dei dubbi sulla sostenibilità della tua vita?
In questo articolo voglio spiegarti se sia possibile vivere di rendita?
La risposta a non è tanto sconvolgente ed è positiva.
Basta guardarsi attorno per verificare che non sono pochi quello che lo fanno.
Alcuni fingono di lavorare tenendosi occupati con attività svariate, che non riescono ovviamente a garantirgli il tenore di vita.
Altri invece hanno fatto una scelta più consapevole e hanno deciso di gestire il patrimonio preservandolo e traendovi un’utilità.
Altri sono in una fase della vita, quella della pensione, in cui per definizione si sono accantonate le attività lavorative per vivere dei frutti di quanto fatto da giovani.
In tutti i casi rappresentati, ciò che dà sostentamento alle persone non sono i frutti del lavoro, ma appunto una rendita, che trae originale dal capitale ereditato o guadagnato durante la propria attività lavorativa.
In questo articolo
Come posso vivere di rendita?
Innanzitutto bisogna stimare quanto è il proprio fabbisogno annuale odierno e in via prospettica.
Ciò significa che non è sufficiente avere un patrimonio che ci consente grazie agli interessi generati di vivere oggi, ma che in prospettiva dobbiamo guardare al ciclo di vita dei componenti del nostro nucleo familiare per comprendere se sia possibile sostenere anche i futuri impegni, come la crescita dei nostri figli, un eventuale aumento della tassazione et cetera.
Ipotizziamo quindi di aver identificato quale sia la rendita annuale necessaria ossia quale sia la nostra spesa annuale oggi e nell’arco di tutta la vita che ci aspetta.
Dovrai ora considerare un altro fattore importante per stimare il capitale da accantonare ossia il rendimento stimato del capitale.
Possiamo a questo proposito prendere a riferimento il tasso del BTP a 10 anni (tasso di rendimento degli investimenti senza rischio) maggiorandolo di almeno 150 punti quale premio al rischio per gli investimenti effettuati.
Allo stato attuale si otterrebbe un tasso intorno al 4%.
In questo modo si può stimare a quale tasso si possono investire i propri soldi.
Devo dire che non è banalissimo ottenere questo rendimento dai propri soldi, ma con un buon consulente e una buona gestione patrimoniale è un obiettivo raggiungibile.
Dovrai poi stimare la tua vita utile, augurandosela la più lunga possibile.
Di quanto ho realmente bisogno per vivere di rendita?
Si può costruire un facile modello matematico, ma diciamo che regole empiriche ci dicono che per vivere di rendita serve un capitale pari a 20/25 volte il proprio fabbisogno odierno maggiorato di circa il 20%.
Immaginiamo infatti di avere un fabbisogno di 80.000,00 Euro annuali, che maggiorato del 20% restituisce una somma di Euro 96.000.
Partendo da un capitale di Euro 2.500.000,00, investito al 4% netto, la rendita sarebbe appunto pari a circa 100.000,00 che potremmo utilizzare per 80.000 per vivere, accantonando i restanti 20.000,00 per coprire la svalutazione del nostro capitale dall’inflazione.
Parlo di fabbisogno maggiorato del 20%, perché non è giusto partire dal solo fabbisogno, se gli anni per cui è necessaria la rendita sono ancora molti.
Non bisogna infatti dimenticare l’inflazione e la perdita di valore del denaro nel tempo.
Ecco perché almeno per i primi anni sarà necessario, anche se non si lavora più, incrementare il proprio patrimonio ad un tasso almeno pari all’inflazione, per poi eventualmente solo nell’ultima parte della propria vita utilizzare questo capitale.
Ovviamente più basso è il fabbisogno, più alto è il tasso che otteniamo dai nostri investimenti e più bassa è l’inflazione e più è facile vivere di rendita.
Come posso accelerare il processo?
Basta agire sui fattori di cui sopra, per cui l’aspetto più semplice è certamente quello di ridurre il proprio fabbisogno e controllare al 100% le proprie finanze.
Ovviamente bisogna considerare che vi sono una serie di spese che lasciando il lavoro possono essere ridotte, avendo più tempo a disposizione e che esistono una serie di scelte estreme che si possono attuare.
Molti a tal proposito pensano di trasferirsi all’estero in paesi con un costo della vita inferiore proprio per minimizzare il patrimonio necessario per vivere di rendita.
Non è invece così facile accrescere il rendimento del proprio capitale perché il rischio è quello di esporre il proprio patrimonio ad un rischio di deprezzamento e decurtazione dello stesso.
Conclusioni
In definitiva mi pare che si possa affermare che sia abbastanza semplice calcolare quanto serve per vivere di rendita mantenendo il proprio stile di vita.
Ciò che non è facile è avere il coraggio di lasciare il lavoro fidandosi davvero dei propri conteggi su cui ovviamente potrebbe sempre gravare in maniera pesante un aggravio della tassazione delle rendite finanziarie o una imposizione ad hoc sui patrimoni.
In ogni caso è possibile magari lasciarlo all’inizio in maniera graduale e mantenere un piccolo lavoro part time in modo da continuare ad incrementare il proprio patrimonio almeno all’inizio.
Esistono infatti situazioni intermedie in cui ci si può garantire un reddito da lavoro più basso, unito ad una rendita su cui contare che può derivare da investimenti.
Quest’ultima è del resto la situazione in cui si trovano tutti coloro che per meriti o eredità si trovano a gestire importanti patrimoni.
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