Se leggi questo blog, probabilmente pensi che le competenze finanziarie siano fondamentali. Tuttavia il denaro, soprattutto nel nostro Paese, in molte famiglie è un tabù. Non se ne parla e anche tra amici i soldi sono un argomento su cui ci si confronta poco. Molte persone si approcciano al denaro solo in età adulta perdendo del prezioso tempo e l’effetto benefico dell’interesse composto.
Come dice Groucho Marx, nella vita ci sono tantissime cose più importanti del denaro, ma il guaio è che ci vogliono dei soldi per comprarle.
Ci sono anche molte cose gratuite, ma ahimè i soldi sono certamente un aspetto importante nella vita di ognuno, collegato alla libertà e alle possibilità di scelta.
Ed è per questo che è importante iniziare a confrontarsi su questi temi con i propri figli sin da piccoli.
E purtroppo non basta elargire la classica paghetta ai propri figli magari collegandola ai risultati scolastici o allo svolgimento di qualche attività.
Purtroppo, guardando agli studi internazionali (cfr Indagine Ocse-PISA), il nostro Paese non primeggia per educazione finanziaria, registra un forte gap tra maschi e femmine e vede la scuola ancora assente nell’educazione finanziaria dei ragazzi.
L’educazione sui soldi in Italia è ancora delegata alla famiglia ed è per questo che è importante inserire il denaro tra gli insegnamenti che diamo ai nostri figli.
In questo articolo vedremo quindi quali sono alcuni insegnamenti da elargire ai propri figli prendendo spunto da un libro appena pubblicato da Il Sole 24 Ore La paghetta perfetta di Emanuela E. Rinaldi.
In questo articolo
La paghetta può bastare?
Quando i nostri figli crescono è normale confrontarsi con il tema dei soldi e dell’autonomia.
Insorgono le prime spese e i ragazzi iniziano a comprendere che il denaro non è solo un’entità misteriosa contenuta in una carta o erogata dal bancomat.
Per noi genitori inizia quindi il compito di aiutare i nostri figli a confrontarsi con il denaro.
Se l’approccio più semplice è sempre quello di pagare per tutto quanto richiesto, questo non è certo il modo più educativo e che darà maggiori frutti nel lungo termine.
Ma allora come fare? E’ la paghetta la soluzione?
In realtà ci sono differenti scuole di pensiero.
Alcuni preferiscono pagare per i figli all’occorrenza, altri invece scelgono di dare ai figli una sorta di stipendio, la paghetta per l’appunto, su base settimanale o mensile.
Per molti dare dei soldi ai propri figli significa responsabilizzarli e aver assolto ai propri doveri in termini di educazione finanziaria.
Tuttavia la verità è che non esistono evidenze scientifiche robuste che la paghetta aiuti a sviluppare competenze finanziarie e che aiuti a risparmiare.
Non è certamente sbagliata, ma non ha un effetto risolutivo o dirompente.
Non è quindi sbagliata e non è nemmeno errato correlare il pagamento della stessa a buoni risultati scolastici o a lavoretti svolti in casa.
Quindi comportati come vuoi con tuo figlio, ma non ritenere di avere la coscienza a posto solo perché gli dai la paghetta.
Su quali temi educare tuo figlio/a?
E’ quindi importante educare tuo figlio a una serie di comportamenti efficaci verso la gestione del denaro che cerco di sintetizzare e che non sono certo facili da attuare.
Acquisizione autonoma del denaro
Lavoretti estivi, ripetizioni, piccoli compiti svolti in casa o per amici possono davvero fare la differenza perché mettono in collegamento il denaro con il lavoro.
Se vuoi educare tuo figlio dovrai aiutarlo progressivamente ad acquisire autonomamente il denaro.
E vale anche per le famiglie più abbienti, che infatti sono tra le più attive nello spingere i propri figli a lavorare.
Pianificazione e controllo
In secondo luogo potrai insegnare a tuo figlio il magico potere del rendiconto e del budget.
Monitorare entrate/uscite, pianificare le spese e i guadagni aiuta enormemente i nostri figli a sviluppare competenze finanziarie.
E’ la classica buona abitudine che prima entra all’interno della nostra routine e prima ci aiuta a migliorare la gestione e l’approccio al mondo del denaro.
Valore delle relazioni e del denaro
Un aspetto fondamentale da insegnare ai figli è quello di non confrontarsi con gli altri in tema di denaro e gioire delle conquiste presenti.
Ci sarà sempre qualcuno più ricco e che può comprare qualcosa più costoso.
Ma limitare la felicità ad oggetti materiali e inseguire gli stessi non ci farà stare bene.
Meglio investire in esperienze, relazioni e gioire di quanto si ha.
Questo evita processi di invidia e frustrazione e aiuta a percepire un maggior livello di benessere finanziario.
Siamo spesso abituati a comprare l’attenzione dei nostri figli che invece andrebbe acquisita con gli insegnamenti e con il tempo loro dedicato.
Aiutiamoli a investire nelle Relazioni, perché nel lungo periodo è la qualità delle relazioni che fa una vita sana e felice.
L’ autocontrollo
E’ abbastanza famoso il marshmallow experiment effettuato da Walter Mischel per misurare la capacità di resistere a una tentazione.
Nell’esperimento il ricercatore propone a un bambino di mangiare subito un marshmallow oppure di aspettare 15 minuti fino a quando il ricercatore non fosse tornato per averne due.
Si è dimostrato che la capacità di resistere alla tentazione è molto importante per diversi aspetti del benessere di una persona tra cui anche la gestione del denaro.
Non avere autocontrollo significa lasciarsi abbagliare dalle mille offerte di guadagno facile e farsi prendere dal panico ad ogni crisi finanziaria.
Ma la buona notizia è che l’autocontrollo è qualcosa che si può apprendere soprattutto se si mantiene sempre in testa il proprio obiettivo concentrandosi sulle conseguenze della perdita dell’obiettivo.
Ecco perché dialogare con i propri figli aiutandoli ad acquisire un maggiore autocontrollo può essere un’ottima soluzione.
Non distinguere tra maschi e femmine
In Italia le famiglie danno alle ragazze meno soldi e le incoraggiano meno all’autonomia economica.
Anche se ovviamente è difficile da ammettere questo è rilevato dai dati e negli stereotipi.
In famiglia non dovremmo differenziare tra maschi e femmine sia nella paghetta che negli insegnamenti verso il denaro.
E’ infatti importante che anche le donne si occupino dei temi economici e degli investimenti e che ricevano gli stessi insegnamenti dei ragazzi.
In ogni caso io do la paghetta a mio figlio
Ho iniziato a dare una piccola paghetta a mio figlio al compimento dei 10 anni per educarlo gradualmente ad uno consapevole dei soldi.
La paghetta, secondo me, può essere un ottimo strumento per introdurre l’argomento finanziario tra quelli di discussione in famiglia, anche se non è certamente uno strumento esclusivo con cui educare i figli a raggiungere il benessere finanziario.
Spiegare il valore dei soldi, del lavoro, delle relazioni, della pianificazione sono temi semplici e che spesso manteniamo riservati all’età adulta, ma che andrebbero introdotti già nell’educazione dei figli.
Penso che in questo modo possiamo crescere figli più consapevoli e con una maggiore capacità di lettura del mondo e dei modelli a cui aspirare.
Su questo tema, a me particolarmente caro, mi piacerebbe conoscere la tua esperienza e i risultati eventualmente raggiunti.
Fammi sapere nei commenti cosa ne pensi e mi raccomando non ti dimenticare di iscriverti alla mia Newsletter gratuita, e di seguirmi su Facebook, Instagram, YouTube (iscriviti al canale!), e Telegram.
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