Nel mondo online tutti mostrano guadagni, successi e portafogli con rendimenti a doppia cifra. Ma la realtà che nessuno racconta è fatta anche di perdite, di posizioni chiuse sull’onda dell’emotività e a volte purtroppo anche di veri e propri drammi. In questo articolo voglio prendere spunto dalla mia esperienza per raccontarti qualche errore finanziario commesso negli anni nella speranza che parlartene possa aiutarti a non trovarti nella stessa situazione.

Io ho 43 anni e nella mia esperienza ventennale di Investitore ho commesso davvero tanti errori finanziari. In questo articolo voglio ripercorrerli tutti.
La mia vita da investitore iniziò quando avevo 23 anni e fresco di Laurea decisi di aprire un conto Fineco per fare Trading on line.
Avevo frequentato un master in cui uno dei docenti era uno dei massimi esperti italiani di Analisi Tecnica.
Aveva scritto uno dei primi e più completi libri sul tema e tra candele giapponesi, testa e spalle, resistenze e supporti mi aveva introdotto in un mondo tanto nuovo quanto affascinante.
Forse avrei dovuto capire dalla vecchia Ford che guidava che non è sempre facile trasformare le idee in moneta sonante.
Decisi ugualmente di dargli e darmi una possibilità come Trader.
Mio padre mi aveva regalato 3.000 Euro come regalo di Laurea.
Non era una grande cifra, ma era sufficiente per iniziare e nei miei sogni per crearmi una piccola rendita mensile.
Tra un’operazione intraday e l’altra persi ovviamente rapidamente tutto.
Ovviamente non mi fermai li e continuai nelle operazioni a casaccio, generate ogni volta dalla storia letta o sentita di quel tale che grazie al trading oggi girava in Ferrari o Lamborghini.
Oggi vedo nuovamente un grande entusiasmo tra le nuove generazioni, dettato dalla facilità con cui negli ultimi anni la Borsa ha regalato grandi soddisfazioni a tutti.
L’analisi tecnica ha perso un po’ di fascino ed è stata sostituita dal Value Investing o dall’intuito.
Tuttavia non penso che tutti gli investitori che oggi pubblicano con orgoglio i propri guadagni mensili potranno farlo ancora fra 3 o 5 anni senza raccontare anche qualche sonoro fallimento.
Il mercato purtroppo dà risultati a chi è dotato di pazienza ed è molto facile illudersi di poter vincere sempre soprattutto quando (grazie all’andamento del mercato) si ottengono buoni risultati iniziali.
Lo storytelling necessita di storie di successo e di campioni, ma la verità è differente e io ti voglio raccontare una serie di insuccessi.
In questo articolo
Sbagliare il Timing

Il tempo negli investimenti è molto importante.
E’ vero (fino a prova contraria) che nel lungo periodo i mercati tendono a salire, ma ovviamente entrare in mercati ai massimi o ai minimi può fare una grandissima differenza.
Ecco io devo aver sbagliato il momento di ingresso mille volte, ma quello che ho sbagliato più spesso è stato il momento di uscita.
Nel 2012 ho comprato 1.256 azioni Facebook a un prezzo sotto i 20 Euro e 10 azioni Amazon a circa 250 Euro per un investimento totale di circa 27.500 Euro.
Ricordo molto bene la logica di quell’investimento.
Avevo guadagnato un bel po’ di soldi online e pensavo che reinvestire i guadagni nello stesso settore mi avrebbe garantito un ottimo guadagno, viste le prospettive di crescita.
L’investimento andò bene, ma ovviamente di fronte al segno verde non fui in grado di resistere e rivendetti subito tutto, sentendomi anche un mezzo genio.
Oggi quelle azioni varrebbero 365.000 Euro.
Ovviamente non le avrei mai tenute tanto tempo, ma, in ogni caso, avrei potuto guadagnare qualcosina in più se avessi creduto un po’ di più nella mia idea iniziale.
Scegliere strumenti (super) rischiosi
Per quanto riguarda gli strumenti rischiosi penso di aver provato tante cose davvero border line.
Ricordo che per un periodo mi ero fissato con i High Yield Investment Program (HYIP), ossia degli schema Ponzi.

Pensavo di poter guadagnare con un po’ di furbizia.
Non ricordo di aver perso soldi, ma ovviamente non ho guadagnato nulla.
Tuttavia se devo pensare a un periodo in cui ho davvero perso tanto ricordo il periodo degli investimenti nel Forex, ossia nel mercato delle Valute.
Il Trading nel Forex, magari a leva, è lo strumento con cui è più facile perdere tantissimi soldi illudendosi di imparare e non ripetere l’errore.
Mi ricordo peraltro che appena ho iniziato ad operare ho subito triplicato il mio conto.
Avevo trovato la mia strada. Peccato che poi impiegai solo pochi giorni per bruciare l’intero conto.
Ricordo anche l’adrenalina e lo svegliarsi durante la notte per controllare qualche cross valutario.
Continuai così per un annetto poi venne la svolta.
Non contento dell’esperienza fallimentare fatta in autonomia, venni ammaliato da un sito di Copy Trading sul Forex.
Se non riuscivo a guadagnare da solo perché non guadagnare senza fare nulla e semplicemente copiando i trader migliori?
Il sito si chiama Zulutrade ed è ancora attivo.
I miei risultati furono (ovviamente) davvero fallimentari.
Bruciai più di 6.000 dollari prima di capire che non era possibile guadagnare con costanza in questo modo.
Investire soldi senza averne la reale disponibilità
Nel 2011 vivevo in un piccolo appartamento nella zona di Milano che oggi si chiama NOLO, ma che ai tempi non era certo una zona trendy.
A me quel quartiere piaceva molto per le sue radici operaie, la sua dimensione umana e per la vicinanza al naviglio della Martesana, anche se tornare a casa con lo sputa palline sotto casa era un po’ surreale.
In ogni caso nel 2011 non avevo figli e guadagnavo abbastanza bene, pagavo 400 Euro di mutuo e risparmiavo circa 1.000 Euro al mese.
Cosa farne?
Ai tempi i Titoli di Stato rendevano abbastanza bene e quindi ogni mese compravo un BTP prediligendo scadenze lunghe visti i rendimenti più alti.
Erano anche gli anni del default della Grecia, del governo Monti e dello spread italiano alle stelle.
E ad un certo punto mi trovai con circa 35.000 Euro investiti in un portafoglio di BTP2037 che rendeva circa il 7% netto annuale.
Visto oggi era l’investimento del secolo, ma proprio nel 2011 nacque il mio primo figlio e decisi di cercare una nuova casa.
In realtà, non comprai nemmeno subito una nuova casa.
Nell’attesa vendetti comunque subito quei BTP con una buona plusvalenza, ma perdendo un sacco di cedole e l’apprezzamento in conto capitale degli anni successivi.
Infatti quei soldi rimasero sul mio conto infruttiferi per i successivi 5 anni.
Cambiare idea troppo spesso e agire sull’onda dell’emozione
Cambiare idea è sinonimo di intelligenza, ma farlo troppo spesso è sicuramente frutto dell’insicurezza e dell’indecisione.
In ambito finanziario penso di avere poca pazienza e di aver fatto troppo spesso l’errore di non aspettare il decorso degli eventi.
E’ giusto valutare tutti gli scenari e prefigurarsi tutto ciò che può occorrere, ma penso sia sbagliato agire di conseguenza ogni volta che si ha un’idea o una preoccupazione o che c’è qualche mutamento nell’ambiente circostante
Anche le idee hanno bisogno di maturare, decantare e a volte essere accantonate.
Prendersi del tempo è quindi una ottima modalità per migliorare il proprio processo decisionale e per neutralizzare l’ansia che a volte ci danno le emozioni del momento.
Per questa categoria di errore finanziario non ho un esempio solo ma miriade di esempi di entrate e uscite dal mercato solo per pagare le commissioni alla mia Banca.
Ascoltare un consiglio disinteressato e fidarsi delle persone
Nel 2010 lavoravo nel mondo del Private Equity e andai a pranzo con Simone Cimino di CAPE, un fondo italiano appena quotato in Borsa.
CAPE Live nasceva con l’idea di avvicinare l’investitore retail al mondo del Private Equity, solitamente destinato a investitori istituzionali o grandi patrimoni.
Al tavolo ero seduto anche con altri importanti esponenti del mondo finanziario.
Tutti mostravano interesse e ammirazione per il progetto di quotazione di cui questa persona parlava a tutti i commensali con tanta enfasi.
Mi convinse e comprai le azioni di CAPE Live.
Dopo poco tempo il brillante manager della finanza venne arrestato, il fondo venne chiuso e le azioni delistate.
Dopo qualche anno un amico mi spifferò di un’azione americana, Sun Edison.
Si trattava di un’azienda attiva nelle rinnovabili che aveva visto il valore delle sue azioni dimezzato, ma che secondo le sue fonti CERTE era pronta a rimbalzare.
Mi affrettai a comprare questo gioiello, senza nemmeno informarmi dei motivi seri che avevano portato al crollo dell’azione.
Subito l’azione rimbalzò davvero. Il mio amico aveva ragione, raddoppiai quindi il mio investimento ma dopo pochi giorni l’azienda annunciò il fallimento.
Il valore delle mie azioni fu azzerato.
Oggi leggo davvero con diffidenza gli articoli dei giornali che incensano la genialità di un imprenditore e i risultati conseguiti da quella determinata impresa.
La necessità di comunicare di certe imprese è spesso dettata dalla volontà di nascondere situazioni non proprio limpide e la storia degli scandali finanziari italiani e non solo ne è certamente la cartina di tornasole.
Conclusioni
In definitiva ho perso davvero tanti soldi e oggi penso che gli errori finanziari forgino le persone.
In realtà spesso precludono anche tante opportunità future.
Io per esempio, sino ad oggi, ho quasi abbandonato il mercato azionario non reputandomi in grado di seguire con distacco i miei investimenti in Borsa.
Oggi invece sarei pronto a investire in azioni senza dover verificare ogni momento l’andamento e le quotazioni.
Ho qualche sicurezza in più dettata dall’avere una parte dei miei investimenti al sicuro e investita nel lungo termine.
Ripensandoci gran parte dei miei errori sono stati dettati dalla volontà di anticipare i tempi cercando una scorciatoia verso la ricchezza, unita ad un’eccessiva emotività.
Ma la Ricchezza, come ci ricorda anche Naval, di cui ho parlato in un recente articolo, è un processo contraddistinto dalla costanza e da tante piccole azioni.
Arrivato qui aspetto anche il tuo contributo nei commenti a questo catalogo di errori finanziari!
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